Browse By

Antifascismo: la mia personale copertina è per la donna di Bologna…

di Onofrio Dispenza

Capelli raccolti, giacca pesante aperta sul davanti, e una sciarpa larga attorno al collo. A Bologna era in piazza per contestare i fascisti di Forza Nuova.

La mia personale copertina è per lei, bella donna decisa e forte di Bologna ieri in piazza per invitare i fascisti di Forza Nuova a tornare nelle fogne. Capelli raccolti, giacca pesante aperta sul davanti, e una sciarpa larga attorno al collo.
Nella sua espressione forte e indignata la sorpresa di doversi sentire quasi dalla parte sbagliata se cantava “Bella ciao” o gridava “Dovete andarvene!” agli squadristi di Fiore, il leader di una delle tante formazioni fasciste che questo ministro dell’Interno ha scandalosamente sdoganato. La manifestazione fascista di ieri, nel cuore della città,non aveva ottenuto il permesso del Comune. Eppure qualche decina di sgherri di Fiore aveva potuto tranquillamente occupare lo spicchio di una piazza.

Per questo, studenti, centri sociali, uomini e donne che hanno memoria di cosa voglia dire fascismo e neofascismo, si era raccolta in piazza Maggiore per dire a quelli di Fiore “Andate via!”. La memoria in questi mesi si è ristretta sempre di più, pochi ricordano – anche ieri e sulle pagine dei giornali oggi – che Bologna è la città della strage fascista alla stazione. Passaggio della nostra Storia che nelle case di molti bolognesi è stato seminatore di lutti e dolore.
Ciononostante, Bologna antifascista si è trovata la strada sbarrata da un triplo fitto cordone di polizia a difesa di Fiore e della sua sparuta squadra di fascisti. Manganellate a chi voleva andare avanti per ripulire la piazza da chi non aveva il permesso di starci. Manganellate da un lato, bastoni, sedie e tavolinetti di un bar dall’altro.
Difeso dallo spesso cordone di polizia, con orgoglio Fiore ha rivendicato come sua la linea politica di Salvini:”Le nostre idee sono al governo, Salvini lo conferma”. Come dire “Salvini è “cosa” nostra. E se Salvini è espressione di un fascista come Fiore ( fate una breve ricerca sul personaggio, non è difficile ) ben si comprende che si metta in atto quanto di più cortese per tutelarlo.
Tra tanti giovani, dicevamo, lei, la donna della mia personale copertina. “Cosa fate? Cosa fate?”, grida alla prima fila di poliziotti mentre avanza, lasciandosi alle spalle i tanti ragazzi ai quali è stata sbarrata la strada. Lei va avanti, fino a mettersi ad un palmo dal casco del primo poliziotto della prima fila.

“Non ho vent’anni, non sono una studentessa, sono una di 55 anni, e i miei nonni e i miei genitori di fascisti sono morti…Voi da che parte state? Dovete stare dalla parte di chi vuole la libertà…Allora? Allora? Da che parte state? Io voglio andare da loro continua, indicando i fascisti in fondo alla strada sbarrata – voglio andare a dire loro che devono tornare nelle fogne…”. Poi dalla seconda fila, il braccio di un poliziotto la porta con violenza oltre lo spesso strato di divise, la blocca a terra. Più che un fermo, è un “tappo” alla bocca coraggiosa della donna. Per questo ho voluto dare a lei la mia personale copertina. Restituire la voce a quella donna coi capelli raccolti e resa bellissima dall’indignazione…

www.globalist.it

Please follow and like us: