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Attentato ad Afrin, in Siria: muoiono tre bambini…

Il cantone a maggioranza curda è stato invaso dalle milizie filo-turche sostenute da Erdogan. In Siria 140 bambini uccisi da inizio anno.

Ancora morti innocenti in un conflitto dimenticato, quello in Siria. E questa volta è accaduto nel quartiere di Afrin un tempo a maggioranza curda, occupato adesso dalle milizie filo-turche sostenute dall’esercito di Erdogan che da allora hanno portato in atto una sorta di pulizia etnica dell’area contro l’odiata minoranza curda.
Le Nazione Unite hanno espresso il loro dolore insieme alla’Unicef, che si è detto “addolorato e sconvolto per l’uccisione di tre bambini a seguito di un attentato avvenuto ieri nella città di confine di Afrin, a nord della Siria. Questo attacco arriva quando la violenza si sta intensificando in diverse parti del paese dilaniato dalla guerra”

“Nei giorni scorsi, abbiamo ricevuto notizie che altri bambini sono stati uccisi nei combattimenti nella provincia siriana di Idlib, nel nord-ovest della Siria. Risulta che altri tre bambini sono stati uccisi a causa di una mina esplosa a Damasco Rurale”.
“Dall’inizio dell’anno sono stati uccisi più di 140 bambini. I numeri continuano ad aumentare rapidamente. I bambini vengono uccisi in Siria ogni giorno. La guerra ai bambini in Siria è tutt’altro che finita. L‘attacco di ieri è avvenuto a meno di 100 metri di distanza da una scuola sostenuta dall’Unicef nella zona, causando danni significativi. Fortunatamente non ci sono stati morti a scuola, ma i bambini hanno riferito di panico e shock a causa della forte esplosione che ha frantumato le finestre e le porte della scuola”.

In tutta la Siria, una scuola su quattro non può più essere utilizzata a causa della guerra. L’anno scorso abbiamo registrato il maggior numero di attacchi alle strutture scolastiche e al personale dall’inizio della guerra nel 2011. I bambini non sono un bersaglio. Le scuole e il personale docente non sono un bersaglio. Uccidere bambini è una grave violazione. Coloro che uccidono i bambini saranno ritenuti responsabili. Tutti stanno perdendo in questa guerra lunga otto anni. Chi ha perso più di tutti, tuttavia, sono i bambini della Siria“.

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