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Bimbo morto soffocato dalla madre: arrestato anche il padre per omicidio…

Nicola Feroleto, 48 anni, interrogato non ha fatto ammissioni, ma il suo alibi vacilla. Avrebbe ucciso in concorso Donatella Di Bona, la mamma di Gabriel, già arrestata. Il piccolo forse aggredito in un luogo diverso. Oggi è prevista l’autopsia.

Fermato anche il papà di Gabriel Feroleto, il bimbo di 28 mesi morto a Piedimonte San Germano, in Ciociaria, e che sarebbe stato ucciso dalla madre Donatella Di Bona, 28 anni, nel pomeriggio di mercoledì 17. L’uomo, Nicola Feroleto, 48 anni, è accusato di concorso in omicidio. Interrogato a lungo, non avrebbe fatto ammissioni, ma il suo alibi non ha retto. Oggi – sabato 20 aprile – è prevista l’autopsia sul corpo di Gabriel. A eseguire l’esame, che dovrà chiarire le cause della morte, sarà il medico legale Stefano Manciocchi.

Ucciso in un luogo diverso?
Proprio nei giorni scorsi il 48enne diceva di non darsi pace per essere arrivato «troppo tardi» e quindi per non aver fatto in tempo a salvare il figlio. Per gli inquirenti, al contrario, il papà di Gabriel era presente quando il bambino è stato ucciso. Tra le ipotesi su cui lavorano gli investigatori c’è anche quella che il piccolo Gabriel possa essere stato aggredito in un luogo diverso da quello in cui la madre ha dato l’allarme. .

In carcere a Cassino
I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Frosinone e della Compagnia di Cassino lo hanno fermato nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 e ora si trova nel carcere di Cassino. Il provvedimento è arrivato dopo l’interrogatorio svoltosi venerdì 19 di Donatella Di Bona. L’inchiesta è condotta dal procuratore capo di Cassino Luciano d’Emmanuele e dai pm Valentina Maisto e Roberto Bulgarini Noemi.

La vicenda
La madre di Gabriel, in un primo momento, aveva raccontato che il figlio era stato investito da pirata della strada, ma i carabinieri intervenuti in via Volla a Piedimonte San Germano hanno accertato che il decesso non era stato causato da una vettura poi fuggita. Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo, hanno portato a stabilire che la madre lo avrebbe stretto al collo chiudendogli la bocca e soffocandolo in seguito a un raptus durante una passeggiata, perché il figlio voleva tornare dalla nonna. Così la ventottenne, fermata nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 per omicidio volontario, è finita nel carcere romano di Rebibbia. I suoi avvocati, Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi del Foro di Cassino, per il momento non parlano e si limitano a dire che è sotto choc. Ora i sospetti degli investigatori si concentrano anche sul papà del piccolo Gabriel…

(Corriere della Sera)

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