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Blitz dei fascisti di Forza Nuova in Vaticano: “Bergoglio come Badoglio”…

Gli estremisti di destra impuniti attaccano il pontefice sull’immigrazione e promettono azioni contro Mimmo Lucano e i giornalisti.

Una vergogna che non sia intervenuta la polizia per sciogliere l’assembramento: “Bergoglio come Pietro Badoglio, stop all’immigrazione“: con questo slogan, scritto su uno striscione, Forza Nuova ha compiuto un blitz in Vaticano per manifestare contro Papa Francesco.
Oggi è toccato a lui, domani toccherà a Mimmo Lucano. Poi sarà il turno di media, toghe militanti e politici venduti a Bruxelles”, minacciano i militanti di estrema destra ai quali è stato vietato di protestare lunedì in piazzale Aldo Moro.

Dov’è la digos? E la procura di Roma? Aspettiamo fiduciosi che colpiscano gli autori delle minacce.

E proprio perché consapevoli di stare dalla parte dell’illegalità i fascisti, nel vantarsi del blitz, hanno oscurato i volti degli estremisti che tenevano lo striscione.
Il delirante comunicato dei fascisti
Oggi all’Angelus abbiamo contestato duramente Jorge Bergoglio, paragonandolo a Badoglio perché simbolo universale del tradimento più vergognoso.
La Fede di Roma, il sentimento cattolico di milioni di italiani non possono essere usati come il cavallo di Troia di chi vuole che gli italiani non facciano più figli e le nostre donne abortiscano per sostituirci con gli immigrati.
Il Papa dovrebbe salvaguardare il deposito della Fede, promuovere dottrina e Verità, non incoraggiare l’immigrazione islamica né perseguire gli interessi di forze internazionali e globaliste che fanno dello sfruttamento, dell’odio e del terrore le loro armi.
Le posizioni politiche contrarie agli interessi nazionali vanno combattute, per costruire muri a difesa della Civiltà, non ponti che favoriscano l’invasione dei suoi nemici.

Oggi è toccato a Jorge Bergoglio, domani toccherà a Mimmo Lucano.
Poi sarà il turno di media, toghe militanti e politici venduti a Bruxelles.
Resistenza alla sostituzione etnica e difesa dei diritti sociali saranno le bandiere che difenderemo senza se e senza ma…

www.globalist.it

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