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Brasile strage: un morto ogni 47 secondi causa Covid e Bolsonaro

Una vittima ogni 47 secondi, per un totale di 1.840 al giorno. Ovvero 6,3 vittime per milione di abitanti, più degli Stati Uniti, primi al mondo per decessi. Sistema sanitario al collasso e vaccinazioni a vergognoso rilento. Ma l’irresponsabile presidente continua a negare

Una vittima ogni 47 secondi, 1.840 in un giorno
Il Brasile di corsa verso l’auto distruzione: un morto ogni 47 secondi e 6,3 morti ogni milione di abitanti, più degli Stati Uniti, primi al mondo per decessi. Il giorno più tragico mercoledì, ma non sarà l’ultimo, avverte su Avvenire Lucia Capuzzi. «Al contrario di quanto accade in altri Paesi, la corsa del virus nel Gigante del Sud non solo non accenna a frenare ma accelera». Collasso del sistema sanitario, terapie intensive sono piene ben oltre l’80 per cento in 19 Stati. «Colpa anche della variante, tre volte più infettiva del ceppo di Wuhan, che, dopo aver soffocato l’Amazzonia e la sua capitale, Manaus, si è diffusa nel resto del Paese».

Bolsonarovirus a ‘pentolate’
Ma analisti, esperti, comunità internazionale, tutti ad accusare la gestione politica della pandemia da parte del governo di Jair Bolsonaro. Con la strage che non possono più nascondere, «la gente è scesa in piazza a Rio, San Paolo, Porto Alegre e Salvador al grido ‘Vattene’, scandito dallo sbattere di pentole, ‘panelacos’ anti regime. Negazionista a oltranza, il presidente si è più volte opposto alle restrizioni imposte dai governatori. Peggio, adesso, la lentezza con cui procedono le vaccinazioni gestite da un generale fatto ministro alla sanità.

Crimini sanitari
«Le vaccinazioni sono cominciate il 18 gennaio, in ritardo rispetto ad altre 50 nazioni. Da allora, 7,3 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima fiala: di questo passo ci vorranno 4 anni per terminare. Città cruciali come Rio e Salvador hanno dovuto sospendere la campagna per mancanza di rifornimenti. Eppure, in agosto, Pfizer aveva offerto al Paese 70 milioni di dosi. Proposta rifiutata dal governo che ha definito le condizioni di vendita – equivalenti a quelle fatte a tutti gli altri – pretestuose».

Il ‘non vaccino’ come arma
Bolsonaro si è anche opposto alla distribuzione di CoronaVac, sostenuto dal governatore di San Paolo, Jõao Doria, suo rivale politico. Mentre il vaccino di AstraZeneca, quello preferito dall’esecutivo, arriva a contagocce, il Paese sta cercando di aumentare la produzione locale. Potrebbe, però, non essere una soluzione: oltre alle fiale, scarseggiano pure le siringhe.

Due mesi terribili
Gli ultimi due mesi per il Brasile sono stati i peggiori dall’inizio della pandemia, con difficoltà ancora maggiori rispetto al 2020. La campagna vaccinale a rilento e il sistema sanitario vicino al collasso. A febbraio in Brasile sono morte in media più di mille persone al giorno per Covid, più di 250mila dall’inizio dell’epidemia, il dato assoluto più alto al mondo dopo quello degli Stati Uniti, che hanno recentemente superato le 500mila morti.

“Le condizioni attuali del Brasile fanno temere che la situazione possa ancora peggiorare”.

REMOCONTRO

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