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Cara bulla, sì, sono proprio io Flavia! Come vedi, le tue azioni negative non mi impediscono di scriverti questa lettera…

di Maria Luigia Alimena

Flavia è una ragazzina delle scuole medie. Ha 11 anni. Abita a Soncino.
È ancora una bambina, in quella fase della vita in cui si perdono tante illusioni dell’infanzia ma in cui comincia a definirsi la personalità.
Il mondo ovattato dalle favole e dalla protezione degli affetti, comincia a creparsi in fessure da cui si intravede la crudeltà della realtà.

Flavia trova spesso sul suo banco bigliettini con minacce ed auguri di morte.
Conosce bene l’autrice di quei gesti così incomprensibili al suo animo gentile ed aperto alla vita.
Vorrebbe sentirsi accettata.
Vorrebbe che quei bigliettini fossero inviti a sorridere o cioccolatini da condividere.
Piange.
Non ha paura.
Ha sdegno.
È incredula dinanzi ad una cattiveria così perpetuata da parte di una ragazzina come lei, di una sua compagna di classe.

Flavia non ha paura.
Flavia non reagisce.
La violenza porta solo altra violenza.
Attende mesi e scrive alla sua aguzzina che lei continua a guardare solo come ad una bimba capricciosa.

Flavia risponde con amore alla violenza.
Con fermezza spiega che non riuscirà mai a toglierle la voglia di vivere e di sorridere.
Con la forza di chi si appartiene, ringrazia finanche’ di averle fatto conoscere la cruenza della realtà, forse troppo presto.
Con la forza di chi si appartiene, invita la sua “nemica-amica” a ricredersi ed a sostituire quei bigliettini di odio in inviti a condividere.

Flavia ha vinto contro il bullismo.
Flavia ha smesso di essere una bambina per dimostrarsi “donna”.
Le guerriere combattono armate di amore.
Le lacrime sono lo scudo allo sconcerto della realtà.
Il sorriso è la luce.

Se insegniamo l’amore, la violenza non potrà mai portarsi via ciò che siamo.

di seguito la lettera di Flavia :
NODO BLU

Cara bulla,

sì, sono proprio io!

Come vedi, le tue azioni negative
non mi impediscono di scriverti questa lettera
,

e guarda un po’ sono ancora qui, viva e vegeta,

sorpresa!!

È dall’inizio dell’anno scolastico
che mi ricopri di insulti pesanti, occhiatacce a tutte le ore del mattino, parole volgari
sussurrate
all’orecchio, nella tua vana speranza
di una mia reazione incontrollata…

Sono passati tanti mesi
e non l’hai ancora capito?

Io non reagisco! Non reagisco
alla violenza con altra violenza,
verbale o fisica che sia

All’inizio lo devo ammettere, sì ero spaventata e mi abbandonavo al pianto, trattenuto (se riuscivo) fino al ritorno a casa.

Piangevo sì, ma non per paura
delle tue minacce, ma perché non capivo
,

non capivo il PERCHÉ di questo
tuo sentimento (chiamiamolo così!)
nei miei confronti.
Ora che si avvicina il giorno di San Valentino, cosa partorisce la tua mente?

Farmi trovare sul banco tanti, tanti teneri
«bigliettini d’amore» anonimi…

Bigliettini in cui non vedi l’ora di vedermi morta, bigliettini in cui esprimi
il tuo sentimento di gioia nel giorno del mio
funerale, che secondo i tuoi calcoli,
sarà tra poche settimane, vero?

Pensa un po’, sono convinta invece che questa decisione spetti solo a Dio,

e non a una ragazzina delle medie…
mi sbaglio forse?

Veramente desidereresti la mia MORTE?
Veramente desidereresti vedere morire
un altro essere umano?

Ti dirò, sarò forse all’antica, ma per
San Valentino avrei preferito
ritrovarmi sul banco qualche cioccolatino

a forma di cuore, o anche una rosa rossa…
troppo banale e romantica vero?
(Dai che sei ancora in tempo!)

Cara bulla,

se è vero che da un lato hai cancellato in me ogni illusione del mio mondo dorato
di bambina , scaraventandomi nel «magico e grigio» mondo degli adulti…

dall’altro lato ti ringrazio
perché ogni tua azione mi dà una carica
e una grinta tali,
che impiego nello sport con ottimi risultati!
Lo sai che ho vinto la mia prima medaglia?
Che emozione!!

Cara bulla,

volevo solo farti sapere che

MAI

MAI

MAI

riuscirai a spegnere la mia luce
e la mia voglia di vivere.

MAI!

E se mai lo vorrai,

io sono qui …. e…

mi raccomando i cioccolatini!

Con affetto e compassione.

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