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Covid e Dio: Tanzania, muore il presidente che aveva trattato l’esenzione con Lui. Israele e i pochi vaccini a chi Dio lo chiama Allah

Il presidente della Tanzania, John Pombe Magufuli, detto Bulldozer è morto in un ospedale di Dar es Salaam, secondo fonti ufficiali stroncato da complicanze cardiache. Per l’opposizione deceduto già una settimana fa a causa del coronavirus. Enigma vaccini in Israele. Le resistenze degli ebrei ultraortodossi e i mancati vaccini ai palestinesi dei territori occupati.

Bulldozer e l’esenzione Covid contrattata con Dio
Il presidente della Tanzania, John Pombe Magufuli, è morto forse ieri o forse da una settimana. ‘Cause cardiache’, perché in Tanzania il Coronavirus non esiste: lo aveva concordato direttamente il presidente con Dio. Morto come e quando incerto ma adesso morti ufficialmente . Lo ha annunciato in tv la vicepresidente Suluhu Samia Hassan che, come vuole la Costituzione, diventerà il prossimo presidente: prima donna leader nella storia del Paese dell’Africa orientale.

Negazionista ‘ispirato’
L’uomo che ha negato fino a un mese fa la minaccia del Covid, rifiutando i vaccini del programma internazionale Covax, invitava la popolazione ad andare nei luoghi di culto per pregare e scacciare «il demonio della pandemia», convinto che il virus fosse un bluff dopo aver fatto un test a una capra e ad un mango. Ufficialmente la Tanzania, con una popolazione di quasi sessanta milioni di persone, ha avuto solo 509 casi di covid-19 e di cui 21 letali. Sino a 11 mesi fa. Poi basta: Tanzania esente.

I vaccini del demonio
Invece di incoraggiare i tanzaniani a indossare le mascherine e a rispettare le distanze, Magufuli sosteneva che Dio aveva liberato la Tanzania dal virus. Quando i paesi vicini hanno cominciato a somministrare i vaccini, lui ha ordinato di non farlo perché dubitava della loro efficacia. Niente sembrava turbarlo, neanche il bilancio dei morti sempre più alto e le perorazioni di preti e suore cattoliche, frequentatori abituali con le cose di Dio che cercavano invano di far salvare delle vite. Poi Dio se l’è preso e anche in Tanzania si combatterà il virus e non il demonio.

L’enigma vaccini in Israele
Israele, record di inoculati in rapporto alla popolazione, il Paese a cui il mondo guarda come modello di efficienza nella campagna vaccinale, con due problemi semi nascosti: il rifiuto di molto ebrei ultraortodossi delle regole, e i vaccini sempre insufficienti i palestinesi dei territori occupati. I numeri dell’abbondanza: 55% della popolazione ha ricevuto la prima dose e il 47% anche la seconda. Nessuna penuria di vaccini e chiunque sopra i 16 anni, cittadini e residenti. Va dunque chiesto come sia possibile che non si sia già arrivati alla vaccinazione della totalità degli aventi diritto.

No vax nel nome di Dio, chiamalo Jahvè o Allah
Mentre il 75% degli ultrasessantenni si è già vaccinato, scrive Meir Ouziel, «vediamo molta più esitazione tra i giovani». La maggior parte dei titubanti tra gli arabi e gli ultraortodossi. Ci sono quelli che «non vogliono inserire un elemento estraneo nel proprio corpo» e quelli delle teorie cospirative. I rabbini, che tradizionalmente vigilano sulla conformità alle regole della Torah delle terapie sanitarie, in materia di vaccini stavolta sarebbero stati soppiantati dai siti complottisti su Internet. Regole religiose contro regole sanitarie che hanno aiutato il virus a diffondersi. Ma è vigilia elettorale e il voto ultra ortodosso pesa.

Poi il disastro vaccinale palestinese
Israele è moralmente obbligato a vaccinare i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania? Organizzazioni per i diritti umani israeliane, palestinesi e internazionali hanno implorato le autorità israeliane di fornire dosi del vaccino Pfizer/BioNTech nei territori palestinesi. «Chiediamo alle opportune parti internazionali di sollecitare Israele ad adempiere ai suoi doveri e responsabilità morali per assistere i sistemi sanitari palestinesi e i palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania». «È eticamente inconcepibile che un ventiduenne in buona salute che vive in un insediamento in Cisgiordania riceva un vaccino, mentre un ottantenne palestinese con il diabete no».

Con una popolazione di 5,2 milioni di abitanti fra Cisgiordania e Gaza, i palestinesi hanno potuto beneficiare sinora di circa 37mila dosi di vaccino, che sono donazioni da Israele e Russia, oltre alle 20mila inviate dagli Emirati Arabi alla Striscia di Gaza!.

REMOCONTRO

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