Gentilissimo Direttore
mi ha colpito molto una sua dichiarazione a proposito del ritorno di Silvia Romano

“Silvia è tornata, bene ma è stato come vedere tornare un prigioniero dei campi di concentramento orgogliosamente vestito da nazista. Non capisco, non capirò mai”

Intanto caro Sallusti vorrei ricordarle che in Italia c’è libertà di culto sancito dall’articolo 19 della Costituzione, a prescindere da questo mi piacerebbe che lei capisse il valore della vita di qualsiasi essere umano, la vita è il dono più prezioso al mondo.

Mi piacerebbe che lei imparasse che ci sono tempi e modi per esprimere i propri concetti, le proprie idee, è una questione di stile caro Sallusti, ma credo lei non sappia di cosa sto parlando.

Mi piacerebbe disquisire con lei di umanità, ma credo che sia un argomento a cui non è molto affezionato.

Credo che lei abbia seri problemi, è un uomo arrabbiato con il mondo, nella mia vita ne ho conosciuti tanti come lei, all’inizio mi facevano rabbia, oggi mi fanno tanta pena. presumo che lei sia afflitto dalla “sindrome da cazzetto piccolo”.

Le auguro tanta gioia visto che lei non ha ancora capito cosa vuol dire per una madre riabbracciare la propria figlia scomparsa per un anno e mezzo, provi ad immaginare quante lacrime versate, quante notti insonni,
Provi ora ad immaginare che gioia ha provato, ecco io le auguro che almeno una volta nella vita lo possa provare anche lei.

La saluto rinnovandole la mia profonda pena per quello che lei ha al posto del cuore.

Sebastiano Nino Fezza

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