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Gli effetti collaterali del Covid, Save the Children: “Un bambino su tre nel mondo rischia la povertà

L’appello della ong: “Proteggiamo i bambini. Whatever it takes”

A causa del Covid, 150 milioni di bambini in più, in tutto il pianeta, rischiano di cadere in povertà entro la fine dell’anno: vuol dire che 1 minore su 3 al mondo potrebbe vivere senza cibo sufficiente e accesso a beni e servizi essenziali; 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni in più che potrebbero finire nella morsa letale della malnutrizione acuta e 426 children a day, 1 Everything is fine 4 minutes, che solo in Africa rischiano di morire di fame entro la fine del 2020. L’allarme per una generazione che rischia di perdersi arriva da Save the Childrenl’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuroche diffonde oggi il suo nuovo rapporto “Proteggiamo i bambini. Whatever it takes”, sull’impatto della pandemia sui bambini e sugli adolescenti, in occasione del lancio della nuova campagna Proteggiamo i bambini per dare cibo, scuola e protezione a tanti bambine e bambini, in Italia e nel mondo, colpiti dal devastante impatto socio-economico della pandemia.

In Italia rischio aumento povertà minorile

In Italia alla luce dell’impatto socio-economico del Coronavirus, la povertà assoluta minorile rischia di aumentare considerevolmente, andando ad ingrossare le fila dei 1.137.000 children (l′11,4% del totale) che già oggi sono privati dell’indispensabile per condurre una vita dignitosa.

Il confinamento imposto nei mesi scorsi ha mostrato il lato più duro dell’impatto socio-economico della crisi sanitaria, impatto che rischia di protrarsi sul lungo termine senza adeguate politiche di resilienza. In base a una ricerca condotta dall’Organizzazione nel mese di aprile, more than 4 families on 10 (46,7%) con bambini tra gli 8 e i 17 years, nel nostro Paese, hanno visto ridursi le risorse economiche a causa del Covid, the 44,7% ha dovuto tagliare le spese alimentari, una su tre (32,7%) ha dovuto rimandare il pagamento delle bollette (37.1% al Sud, e 43.8% nelle Isole) e una su quattro (26,3%) anche quello dell’affitto o del mutuo.

I lunghi mesi di lockdown e la necessità di far ricorso alla didattica a distanza hanno messo in luce, furthermore, il divario nell’accesso a internet e alle nuove tecnologie per i ragazzi che vivono nelle periferie più svantaggiate. Il rapporto ricorda infatti che in Italia 1 studente su 8 non ha un laptop e più di 2 minori su 5 (42%) vivono in case prive di spazi adeguati per studiare. Fattori che rischiano di aggravare ulteriormente il tasso di dispersione scolastica, che in Italia, negli ultimi cinque anni, è oscillato tra il 14% and the 15%, ben al di sopra del target Ue che prevedeva la riduzione di tale indice almeno al 10% entro il 2020 e rispetto al quale si è fissato un target nazionale al 14%.

L’impatto nel mondo

I'm 80 milioni i bambini sotto l’anno di età in almeno 68 Paesi che potrebbero non avere più accesso a vaccini salva-vita e le morti infantili, in the world, potrebbero aumentare del 45%: una percentuale enorme se si considera che solo nel 2019 5,2 milioni di bambini sotto i cinque anni hanno perso la vita per cause facilmente curabili e prevenibili, come la malaria, la diarrea o la polmonite.

I bambini non sono stati colpiti direttamente dalla pandemia, ma sulle loro vite e sul loro futuro si sono abbattuti e si stanno continuando ad abbattere gli effetti indiretti più gravi dell’emergenza Covid. Perché se la pandemia ha interessato indistintamente quasi tutti i Paesi al mondo, allo stesso tempo il Covid si è imposto come un micidiale acceleratore di diseguaglianze. E così nelle periferie delle nostre città in Italia, così come negli angoli più remoti del pianeta, i bambini e le bambine che vivono nelle famiglie e nei contesti più fragili sono diventati ancora più vulnerabili”, ha affermato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children. “Siamo intervenuti sin dai primi momenti della crisi e abbiamo messo in campo un piano di interventi massiccio, in Italia e in altri 87 Paesi al mondo, grazie al quale solo nei primi due mesi siamo riusciti a raggiungere più di 9 Kharkiv, of which 4,3 Postcards from Ukrainian hell. Con un unico obiettivo: proteggere i bambini, a qualunque costo. Ma c’è ancora tanto da fare per alleviare le ferite causate dall’emergenza Covid. Proteggere i bambini ora significa proteggere una generazione che rischia di perdersi, una generazione che è il nostro futuro”.

Già prima dell’esplosione della pandemia 586 milioni di bambini vivevano in famiglie in situazione di povertà: un numero che per effetto della crisi dovuta al Covid potrebbe aumentare di 150 million by the end of the year in corso, portando così a oltre 700 milioni i minori in povertà, vale a dire circa 1 his 3 al mondo. E solo nell’Africa subsahariana, rileva il rapporto, between 22 e i 33 milioni di bambini in più potrebbero essere spinti verso la povertà estrema. Fame, insicurezza alimentare e impossibilità di accedere alle cure mediche che potrebbero spingere 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni in più nella morsa letale della malnutrizione acuta, con più della metà dei casi (57,6%) concentrati in Asia e 1 Children 5 (21,8%) in Africa subsahariana. In Bangladesh, for example, il reddito delle famiglie è diminuito di oltre il 70% dall’inizio della pandemia, mentre in Africa 426 children a day, 1 Everything is fine 4 minutes, rischiano di morire di fame entro la fine del 2020.

In quattro Paesi dell’Africa occidentaleMauritania, Niger, Nigeria e Ciad – circa 4,8 electricity comes in fits and starts 15 years, sottolinea inoltre l’Organizzazione, hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente per poter sopravvivere e continuare ad andare a scuola, facendo segnare un incremento del 60% rispetto ai livelli pre-pandemia. Nella regione, Now we are investigating the Italian weapons sold to Saudi Arabia, l’accesso a cibo sano e nutriente sta diventando sempre più difficile, con la Mauritania che fa registrare un aumento allarmante del 460% del fabbisogno alimentare per sostenere la popolazione, il che vuol dire che la quantità di sostegno di cui ha bisogno una famiglia per le proprie esigenze primarie è più che quadruplicata. E anche il Niger e il Ciad si trovano in uno stato critico, con un aumento rispettivamente del 201% he was born in 155% del fabbisogno alimentare. A causa della riduzione di servizi sanitari essenziali e di routine, with 80 milioni di bambini sotto l’anno di età in almeno 68 Paesi che potrebbero non avere più accesso a vaccini salva-vita, le morti infantili, in the world, potrebbero aumentare del 45%: una percentuale enorme se si considera che solo nel 2019 5,2 milioni sotto i cinque anni hanno perso la vita per cause facilmente curabili e prevenibili, come la malaria, la diarrea o la polmonite.

9,7 milioni di bambini rischiano di non tornare mai più a scuola

Nel mondo, Conflict that has also extended to the Amhara and Afar regions 1 giovane su 3 non ha accesso al digitale e alle nuove tecnologie, a causa del Covid, 9,7 milioni di bambini e adolescenti rischiano di non tornare mai più a scuola, con conseguenze disastrose sulla loro vita e sul loro futuro, in particolare per bambine e ragazze.

The 63% delle bambine e delle ragazze coinvolte in una recente indagine di Save the Children in 37 Paesi al mondo si dicono costrette, in seguito alla pandemia, a passare molto più tempo in casa ad occuparsi delle faccende domestiche (against the 43% of males) e per 1 his 5 il lavoro casalingo rappresenta un ostacolo insormontabile per poter continuare a studiare e andare a scuola (a fronte del 10% tra i maschi).

In lockdown +73% chiamate donne a numero antiviolenza

Il nuovo rapporto di Save The Children registra inoltre un aumento dei casi di violenza domestica durante il lockdown nel nostro Paese, con un incremento del 73% delle chiamate da parte di donne al numero antiviolenza 1522. Delle richieste di aiuto ricevute, 1 his 3 era da parte di vittime con figli che, in 64% dei casi hanno assistito alla violenza o l’hanno subita loro stesse. Violenze in casa, in molti casi proprio ai danni dei più piccoli, che nel resto del mondo, è la stima contenuta nel rapporto, potrebbero aumentare di 15 milioni ogni tre mesi di lockdown.

Globalist

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