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I giovani di tutto il mondo in piazza per difendere l’ambiente sulle note di Bella Ciao…

“Non vogliamo le vostre speranze, vogliamo che vi uniate a noi”: l’appello di Greta Thunberg ha avuto molto successo.

La canzone si chiama What if we Start Just with a song Sing For the climate. E ha parole diverse.
Ma le note sono quelle inconfondibili di Bella Ciao, la canzone della Resistenza che ancora un volta si dimostra – con nostro grande orgoglio – la colonna sonora di tutte le lotte per i diritti civili e i diritti umani che si stanno svolgendo in questo mondo negli ultimi anni.

Video: What if we Start Just with a song Sing For the climate

E oggi sulle note di Bella Ciao si difende il clima: “Non vogliamo le vostre speranze, vogliamo che vi uniate a noi”. Comincia così il contributo di Greta Thunberg, pubblicato su Faz online, in occasione della prima manifestazione globale per il clima.
“Questo sciopero viene fatto oggi perché i politici ci hanno abbandonato – ha scritto l’attivista sedicenne svedese sul principale quotidiano tedesco -. Abbiamo assistito a trattative lunghe anni per accordi sul clima miseri, abbiamo visto imprese a cui è stata dato il via libera per scavare la nostra terra, trivellare sotto il nostro suolo e per i loro profitti bruciare il nostro futuro. I politici conoscono la verità sul cambiamento climatico ma hanno comunque ceduto il nostro futuro agli approfittatori, il cui desiderio di denaro veloce minaccia la nostra esistenza”.


L’appello degli scienziati” – L’obiettivo principale del movimento è convincere i leader politici di tutti i Paesi “ad ascoltare gli scienziati” che hanno lanciato l’allarme sul cambiamento climatico, come ha detto Greta in un suo recente intervento a Bruxelles, e a rispettare gli impegni presi con l’Accordo alla Conferenza Onu sul clima di Parigi del 2015 di mantenere l’aumento della temperatura media dovuto al riscaldamento globale del Pianeta sotto 1,5 gradi centigradi entro questo secolo.
Non c’è più tempo da perdere” – Alla politica si chiede quindi di agire subito per limitare drasticamente le emissioni a effetto serra “perché ormai non c’è davvero più tempo da perdere”. A livello europeo, la pressione dei giovani manifestanti ha un obiettivo diretto nei confronti dei leader dell’Ue, che si riuniranno in un vertice a Bruxelles il 21 e 22 marzo, e che hanno in agenda proprio la lotta al cambiamento climatico, insieme ad altri importanti temi come la Brexit. Un altro appuntamento internazionale importante a cui guardano i manifestanti è quello del prossimo vertice Onu sul clima, previsto a settembre, in cui tutti Paesi del mondo dovrebbero presentare i loro nuovi impegni per la lotta al riscaldamento globale…

www.globalist.it

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