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Il cuore spaccato di Willy: “Lesioni a tutti gli organi, coi calci spezzato in due il muscolo cardiaco

Willy Monteiro

Intanto ieri ad Artena intorno alle 20,30, come ha raccontato l’agenzia di stampa Dire, è andata in scena una manifestazione in ricordo di Willy.

Lesioni a tutti gli organi interni, tra cui polmoni, milza e pancreas. E un cuore spaccato in due parti a causa di una lesione lunga sette centimetri. These i risultati dell’autopsia sul corpo di Willy Monteiro, ucciso a Colleferro lo scorso 6 September. Secondo la relazione dei medici di Tor Vergata che hanno eseguito gli esami nel pestaggio potrebbero essere state utilizzate armi come un bastone, una spranga o un tirapugni. In sostanza – si legge nella relazione – Willy è stato vittima “di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive”.

Intanto ieri ad Artena intorno alle 20,30, come ha raccontato l’agenzia di stampa Dire, è andata in scena una manifestazione in ricordo di Willy. Un silenzioso fiume umano di oltre 3mila persone ha percorso un reticolo di strade attorno alla scuole elementari nella parte nuova della città, guidato dal sindaco Felicetto Angelini, e qualche passo più indietro dai primi cittadini di Paliano e Colleferro. Un territorio compatto che ha sfilato ai piedi del borgo vecchio per arrivare in via Guglielmo Marconi.

, sotto a un grande tricolore, il sindaco Angelini e don Antonio Galati, il parroco del paese, hanno svelato il murales realizzato in appena cinque giorni e donato alla città da Alex Fenn, artista 19enne della vicina Palestrina. ‘Il vero guerriero non usa la forza ma il coraggiosi leggeva sotto il volto di Willy ritratto sullo sfondo di un leone con le bandiere di Artena e di Capoverde, dove erano le radici della sua famiglia. Un pensiero sulla pace ha aperto gli interventi al piazzale delle scuole medie, dietro l’angolo. Andrea Corsetti, dell’associazione Live Artena, ha abbracciato con le parole gli amici di Willy.

Dobbiamo tornare a stare e a fare le cose insieme– dice- a guardarci, a porci problemi comuni, a farci scudo con i nostri corpi e i nostri pensieri contro la prepotenza, la sopraffazione, la violenza. Perché ci sia meno solitudine, meno disorientamento, meno spazio per le zone d’ombra, perché ci sia più luce. Che sia questa la nostra nuova frontiera- chiude- che quelli di Willy siano tutti gli occhi che abbiamo aperto una volta per tutte”. Don Antonio Galati richiamaall’ascolto e a vivere la comunità, cercando sempre di cambiare se stessi per il bene comune”.

Globalist

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