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Nel ‘porto sicurodella Libia 21 dead and 27 feriti in una giornata di sangue

Il presidente del governo di Tripoli fa la faccia dura mentre le truppe del generale della Cirenaica sono a ridosso della capitale dove si spara.

Unporto sicuronel quale Salvini vorrebbe rimandare i naufraghi dell’Alan Kurdi, oltre alle torture i libici si uccidono tra di loro: at least 21 persone sono morte e altre 27 sono rimaste ferite oggi negli scontri tra l’esercito nazionale libico e i militari che fanno capo dal generale Khalifa Haftar, nelle periferie di Tripoli. Lo ha reso noto il ministero della Salute del governo di unità nazionale . Il comunicato diffuso su Facebook parla di “21 dead and 27 wounded”, ma senza spiegare se si tratta di militari o civili.

La cronaca di una giornata di scontri e tensioni
Mentre c’è la guerra veraanche se al momento si tratta solo di scaramuccec’è nello stesso tempo una guerra verbale.
Il generale Khalifa Haftar si è macchiato ditradimentocon l’offensiva militare lanciata verso Tripoli. Lo afferma il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli, Fayez Serraj, in un messaggio televisivo.

Abbiamo allungato le nostre mani verso la pace, ma dopo l’aggressione compiuta da parte delle forze appartenenti a Haftar e la sua dichiarazione di guerra contro le nostre città e la nostra capitale, non troverà nient’altro che forza e fermezza”, ha detto Serraj.
Mentre ospitavamo a Tripoli il segretario generale dell’Onu”, Anthony Guterres, “siamo rimasti sorpresi ascoltando della mobilitazione militare di Haftar dopo i progressi per una soluzione politica nel paese”, ha aggiunto Sarraj, dagli schermi della tv di stato. “Tutti coloro che sono coinvolti nell’attuale conflitto a Tripoli saranno condotti davanti alla giustizia, a livello locale e internazionale”, ha detto ancora.

Le forze di Tripoli riprendono il controllo a sud della capitale
Secondo quanto riferisce il quotidiano Lybia Observer, le forze di Tripoli hanno ripreso il controllo della situazione a sud della capitale, nell’area dell’aeroporto e lungo la strada verso Tarhouna. Contemporaneamente, sono stati condotti raid aerei ad Al-Hira, Gharyan e Wadi Al-Rabea.

Protesta di Serraj con la Francia

Il premier libico Fayez al-Sarraj ha presentato all’ambasciatrice francese in Libia, Be’atrice du Hellen, a “forte protesta”, accusando Parigi di sostenere la brigata del generale Khalifa Haftar.

E’ quanto riferisce Al Jazeera, che cita una fonte ufficiale del governo libico. La stessa fonte ha sottolineato che Serraj ha chiesto formalmente all’ambasciatrice di riferire la sua protesta al suo governo e al presidente francese, Emmanuel Macron…

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