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Qui i bambini non fanno capricci…

di Sebastiano Nino Fezza

L’Africa non è solo povertà, ma anche energia vitale e sorrisi. Li vedi sui volti dei bambini, che nonostante le tante difficoltà, perdono raramente la voglia di giocare.


In assenza di play station, computer, cellulari, i bambini africani utilizzano ciò che trovano.
Giocano con quello che la natura o la strada offre loro: sassi, rami, foglie e bottiglie di plastica, gomme delle automobili, lattine, fili di ferro, frutti, qualsiasi cosa possa essere utilizzato, con un po’ di fantasia donandogli un’identità nuova, materiale semplice, povero, ma non c’è limite all’abilità e alla creatività di questi piccoli: tutto, ma proprio tutto, può essere utilizzato per soddisfare il loro bisogno di giocare.
I bambini africani giocano con i gechi, inseguono le lucertole, fanno rotolare i copertoni vecchi, giocano nelle pozzanghere, si arrampicano sugli alberi.


Ho visto bambini in Mozambico costruire, con abilità straordinaria, modellini di moto o di automobili servendosi solo di fil di ferro, in Angola bambini inseguire un pallone fatto di stracci correndo a piedi nudi, bambole di pezza fatte con vecchi ritagli di stoffa.


Quando il gioco finisce i bambini si occupano dei loro fratelli più piccoli, molto spesso un bambino passano la giornata intera con il fratellino piccolo anche di pochi mesi, deve farlo, la mamma deve lavorare, lo accudisce, lo porta sulla schiena, lo lava, lo mette a dormire, lo calma quando piange.
i bambini in Africa amano il gioco come tutti i bambini del mondo, ma non hanno tempo di fare i capricci, qui i capricci non esistono…

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