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Siria, curdi: “Sospettiamo uso di armi non convenzionali in raid turchi”. Ankara nega: “Non ne abbiamo”…

Un frame tratto dal video dell’agenzia Anha girato all’ospedale di al-Hasakah, in Siria. La Hawar News Agency (Anha) è un servizio di notizie curdo online con sede ad Al-Hasaka. Agenzia di stampa ufficiale del Rojava, collegata alle forze democratiche siriane

L’amministrazione autonoma curda: “Erdogan sta ricorrendo a fosforo e napalm, vietati a livello globale”. La replica della Turchia: le milizie curde dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare noi”. I medici: “Le persone presentano ferite per nulla comuni”

DOPO 8 giorni di accanita resistenza da parte dei nostri combattenti contro i pesanti attacchi di terra e aerei della Turchia a Serêkaniyê (Ras al-Ayn), sospettiamo che vengano usate armi non convenzionali contro i combattenti delle Fds in base alle segnalazioni che riceviamo dalla città assediata”, scrive su Twitter il portavoce delle Forze democratiche siriane a maggioranza curda Mustafa Bali. “Sollecitiamo le organizzazioni internazionali a inviare le loro squadre per indagare sulle ferite riportate negli attacchi. Le strutture mediche del nord-est della Siria mancano di squadre di esperti in seguito del ritiro delle Ong a causa degli attacchi dell’invasione turca”, rimarca.

Le armi usate potrebbero essere napalm e munizioni al fosforo bianco. Almeno questo è quanto denuncia l’amministrazione autonoma curda in una nota, nella quale si sottolinea come Ankara abbia fatto ricorso alle armi vietate a causa dell’inaspettata resistenza incontrata nella città di Ras al-Ayn. “L’aggressione turca sta usando tutte le armi disponibili contro Ras al-Ayn – si legge nella nota -. Di fronte all’evidente fallimento del suo piano, Erdogan sta ricorrendo ad armi che sono vietate a livello globale come il fosforo e il napalm”.

Ankara nega. “Tutti sanno che l’esercito turco non ha armi chimiche nel suo inventario. Alcune informazioni ci indicano che” le milizie curde dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare la Turchia”, ha replicato il ministro della Difesa, Hulusi Akar.

Ma i medici ne sono convinti. Le persone ricoverate negli ospedali di Ras al-Ain, nella Siria settentrionale, presentano “ferite per nulla comuni”, che fanno temere che siano “state usate armi non convenzionali”, denuncia il medico curdo Manal Mohammed, responsabile del Rojava Health Board, che all’emittente Rudaw ha detto che “il nostro personale sanitario sta ora indagando per vedere quale tipo di armi siano state usate contro di noi”. I medici curdi “temono che siano state usate armi proibite a Sari Kani (Ras al-Ain, ndr). Le ferite che stiamo curando negli ospedali non sono per nulla ferite normali”, ha aggiunto Mohammed.

In una nota, la direzione sanitaria della regione curdo siriana afferma che ci sono centinaia di feriti nelle zone di Ras al-Ain e Tal Tamer, ma che il personale medico non è in grado di raggiungerli a causa dei bombardamenti da parte dei caccia turchi. I medici siriani sottolineano inoltre che decine di civili sono feriti in modo grave e che sono in pericolo di vita.

Due aerei da caccia F-15 americani hanno distrutto ieri un deposito di munizioni in una base Usa in Siria per evitare che finissero nelle mani di gruppi armati locali: lo hanno reso noto alla Cnn due funzionari della Difesa Usa. Al momento dell’operazione, nella base presso la Lafarge Cement Factory – tra Kobane e Ain Issa, vicino al confine con la Turchia – nessun’altra forza si trovava nella zona.


La lettera di Trump gettata via da Erdogan
Il 9 ottobre il presidente Usa Donald Trump aveva scritto al presidente Recep Tayyip Erdogan una lettera: “Non fare il duro, non fare lo sciocco. Non vuoi essere responsabile del massacro di migliaia di persone”, scriveva. “La storia ti guarderà favorevolmente se riuscirai ad agire nel modo giusto e umano”. Ma Erdogan avrebbe gettato la lettera “nella spazzatura”. Fonti governative di Ankara, citate da media locali, riferiscono che la presidenza turca ha ritenuto la missiva “priva di cortesia diplomatica” e ha dato la sua “migliore risposta lanciando lo stesso giorno l’operazione” militare oltre confine. La diffusione della lettera ora sembra destinata a complicare ulteriormente i colloqui previsti questo pomeriggio ad Ankara tra Erdogan e la delegazione Usa, guidata dal vicepresidente Mike Pence e dal segretario di Stato Mike Pompeo e inviata da Trump per chiedere la fine delle ostilità in Siria.

Turchia-Siria, la lettera di Trump a Erdogan: “Non fare il duro. Non essere sciocco”

Il bilancio del ministero Difesa turco
Dall’inizio dell’intervento militare dell’esercito turco sono 673 i miliziani curdi Ypg che sono stati “neutralizzati” dalle forze di Ankara: è il bilancio fornito dal ministero della Difesa turco.

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