Browse By

Slovacchia, Zuzana Caputova è la nuova presidente: chi è l’europeista liberal che rompe il fronte Visegrad

Marco Sefcovic riconosce la sconfitta. Le idee e gli obiettivi della avvocata e giurista che si è lanciata nella politica dopo l’assassinio di Kuciak e della compagna.

di Andrea Tarquini

La chiamano la Erin Brockovich slovacca per il suo impegno per la gente comune, ma Zuzana Caputova è sempre elegante come Julia Roberts o Kate Middleton. Ha 45 anni ben portati da bionda clever and well educated, è una perfetta madre divorziata per le sue due figlie, trova il tempo per battersi per l´ambiente e per il suo nuovo compagno, un fotoreporter coraggioso. Si è gettata in politica dopo l´assassinio dello investigative reporter Jan Kuciak e della sua compagna, assassinio ordinato da un oligarca arrestato pochi giorni fa. E adesso tocca a lei il primato di prima capo dello Stato donna liberamente eletta dell´Europa centro-orientale, e lei promette il meglio fin dai suoi primi cento giorni, come ha detto a Repubblica quando la intervistammo in esclusiva per l´Italia.

L’avvocata e giurista Caputova è in testa con il 58% delle preferenze sul diplomatico Maros Sefcovic al 42% nel ballottaggio per la presidenza slovacca. “Non bisogna preoccuparsi, andrà a finire bene”, ha scritto Caputova su Facebook. I risultati ufficiali saranno resi noti oggi, Sunday, a mezzogiorno. I sondaggi dell’agenzia Focus eseguiti giovedì e venerdì prima del ballottaggio, ma pubblicati alla chiusura dei seggi, danno in testa Caputova con il 55,2% dei consensi e Sefcovic con il 44,8%. Sefcovic prima del verdetto ufficiale ha già riconosciuto la sconfitta.

E´un miracolo che lei sia spuntata all’orizzonte della politica slovacca, dicono i giovani e la società civile impegnati nella protesta dopo l´assassinio di Jan Kuciak. Lei, Zuzana sempre vestita impeccabile in nero e camicia bianca di stile, bionda e sorridente e poliglotta, promette „una politica per governare in nome di tutti i cittadini a cominciare da quelli che scendono in piazza per lo Stato di diritto“, come ha detto a Repubblica due settimane fa, in un rapido intervallo tra un comizio e l´altro.

Dall´inizio alla fine della campagna elettorale, Zuzana ha percorso in lungo e largo il piccolo prospero iperindustrializzato paese che vuole cambiare, “in nome della correttezza, del diritto, di ogni vero valore cristiano, anche verso gli Lgbt e i migranti. Io mi batto per la gente stanca delle ingiustizie, per i citoyens, i cittadini coraggiosi decisi a dire basta a ogni strapotere e a ogni ingiustizia e abuso, per i cittadini scesi in piazza in una mobilitazione senza precedenti protestando contro l´orribile assassinio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata. Io sono qui per tentare di incarnare il cambiamento, l´alternativa, e dare voce al cambiamento, per aiutare i cittadini a costruire una Slovacchia dignitosa Stato di diritto, una democrazia dove dominerà la gentilezza e correttezza nel confronto politico“.

Il modello alternativo al passato del leader populista Meciar e al presente del partito socialista-sovranista SMER non potrebbe essere enunciato in modo piú chiaro e audace di come lei fa, sempre sorridendo. E il suo sorriso è una bella eccezione in un Centroest dell´Unione europea dominato da autocrati maschilisti e arcigni.

Lei combatte da decenni, per la sua lotta vittoriosa contro una enorme discarica abusiva ha ricevuto il Goldman prize, definito nel mondo il Premio Nobel del movimento Verde e dell´ecologia. Non demorde mai, nemmeno quando la diffamano comeamica di froci e migranti” O “traditrice della nazione, come hanno fatto soprattutto i candidati sovranisti o di ultradestra sconfitti al primo turno. “Sono felice di affrontare al ballottaggio un rivale democratico europeista”, ha detto ieri riferendosi al candidato governativo Sefcovic che ha battuto al secondo turno. Adesso cominciano i suoi primi cento giorni, sempre sotto scorta armata come ci ha rivelato, “ma è normale e inevitabile”.

Adesso le restano poche ore per traslocare con le due figlie nel bel palazzo presidenziale neoclassico nel cuore di Bratislava, e per poi vedere e pensare quanto tempo le resterà come madre e come compagna del fotografo suo nuovo amore. Io voglio parlare con tutti in Europa, voglio una Slovacchia europea, he said, “il populismo e il sovranismo non solo nel gruppo di Viségrad (ndr Polonia Cechia Slovacchia Ungheria) sono forti perchè la gente è delusa, i partiti democratici devono saper ascoltare rabbia e delusione della gente e offrire loro risposte democratiche ed europeiste in alternativa alle facili illusorie ricette tipo noi contro loro del populismo”.

Contro i populisti e i sovranisti, che nel suo paese includono anche in parte il partito di maggioranza SMER, socialista ma sovranista quasi come i socialisti romeni del corrotto e pregiudicato padrino Liviu Dragnea, Zuzana chiede all´Europaprogressistacome si chiama il suo partito, Progresivné Slovensko, risposte nuove. “E´facile come fanno populisti ed euroscettici dire no all´Europa e basta, occorre invece che i democratici europei di ogni colore offrano risposte nuove, idee e nuovi contratti sociali di fiducia con i cittadini, per riparare e rilanciare l´Europa progetto comune”, ci ha spiegato.

Populismo e sovranismo, secondo Zuzana, offrono risposte facili ma illusorie alla frustrazione di molti cittadini, “occorre e urge che noi europeisti offriamo e proponiamo nei fatti risposte sincere, convincenti, basate sul dialogo coi cittadini“. Il suo altro punto di forza e priorità è la convinzione che – nel gruppo Viségrad, nell´insieme del Centroest europeo e in tutta l´Unione europea – i politici chiamati a responsabilità di governo dialoghino e sempre di piú con intellettuali dissidenti, voci critiche, media, Ong, insomma con tutte le voci della società civile che in quella parte dell´exImpero del Maletengono viva la democrazia, per capire e gestire meglio il paese reale. Abito nero elegante e austero, sorriso che illumina il suo bel volto biondo dai grandi occhi, Zuzana questa notte ha celebrato la vittoria. Adesso sa che la aspettano le prove e le sfide piú dure, e si mostra decisa a non mollare…

When carers are given the support they need to cope with and process the trauma

Please follow and like us: