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Spose, schiave e bambini: l’ultima fuga dall’inferno dell’Isis…

La roccaforte di Baghouz è sul punto di arrendersi. Molti sono fuggiti. Le spose dell’Isis e i loro figli. Ma anche le schiave. Complici e carnefici insieme sui camion.

Tutte in fuga. Difficile dire quante di loro siano state complici dell’Isis e dei loro mariti. O quanto siano state vittime e costrette a scelte di vita drammatiche e, a tutti gli effetti, schiave.
E adesso scappano verso una vita nuova, Forse da persone libere, forse in condizioni di ulteriore sofferenza.Ma l’immagine della fuga è solo l’ultimo simbolo del disfacimento dello Stato Islamico.

Nella foto donne e bambini fuggiti da Baghouz e mandate verso campi profughi dai curdo-siriani che hanno combattuto e sconfitto lo Stato Islamico.
Tolta la nazionalità ad altre dure donne britanniche che si erano unite all’Isis
Altre due donne britanniche detenute nei campi profughi siriani insieme ai loro bambini sono state private della cittadinanza: è quanto riporta il settimanale The Sunday Times, citando fonti legali.
Le due donne sono state identificate come Reema Iqbal e la sorella Zara, originarie di Londra; il loro caso sarebbe quindi simile a quello di Shamima Begum, che si era unita ai combattenti dell’Isis e il cui figlio è morto in un campo profughi dopo la revoca della cittadinanza decisa dalle autorità di Londra.
Lo Home Office non ha voluto commentare dei “singoli casi” limitandosi ad osservare come la revoca della cittadinanza sia basata su delle prove e non venga decisa alla leggera.


Reema e Zara – di origine pachistana, anche se non è chiaro se abbiano il doppio passaporto – hanno rispettivamente tre e due figli piccoli e vivono in due campi diversi; stando alle fonti avrebbero lasciato il Paese nel 2013 per sposare dei combattenti dell’Isis coinvolti nell’omicidio di ostaggi occidentali…

Globalist

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