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Storia di Alex e Marco: il senzatetto ghanese muore, il volontario dei City Angels aiuta a distanza il figlio rimasto in Africa

Alex aveva 54 anni e da 7, dopo aver perso il lavoro, viveva in strada, aiutato dai volontari: tra loro Marco Ferrari, che aveva preso a cuore la sua storia. Un mese fa il senzatetto è morto, il volontario ha provato senza successo a ottenere l’affido del 15enne Christian: allora ha organizzato una colletta di soldi e cibo da spedirgli ogni mese

di Francesca Robertiello

Alex era un clochard di Brescia, che sette anni fa era finito per strada e da allora viveva grazie all’aiuto dei volontari. Alex, che aveva 54 anni ed era originario del Ghana, è morto un mese fa, lasciando solo suo figlio Christian, 15 anni, che vive in Africa e al quale era sempre riuscito a mandare un po’ di soldi. Ora che lui non c’è più qualcun altro promette di prendersi cura di Christian: Marco ‘Kino’ Ferrari è un volontario dei ‘City Angels Brescia’ che ha provato, senza riuscirci, ad averne l’affidamento, ma che ora ha deciso di aiutarlo a distanza proprio in memoria dell’amicizia che lo legava a suo padre. Un gesto che, per chi li ha visti insieme, è la naturale conseguenza di una stima cresciuta negli anni: “Kino era molto legato ad Alex e aveva notato che negli ultimi mesi la sua salute era un po’ compromessa – racconta Diego ‘Dream’ De Franceschi, coordinatore dei volontari di Brescia – Chiacchierava con lui anche fuori turno, se ne prendeva cura rimboccandogli le coperte, dopo averlo recuperato senza forze nel piazzale della stazione”.

Alex era arrivato a Brescia per lavorare in una fonderia a Monticelli Brusati, occupazione che gli consentiva di mantenere suo figlio rimasto a vivere in Ghana con i nonni paterni e una compagna a cui il senzatetto si era legato dopo la morte di sua moglie. “Da circa 7 anni aveva perso il lavoro e si divideva tra dormitori e la vita in strada – spiega De Franceschi – Sperava sempre di ritrovare un altro posto, visto che aveva pagato per anni i contributi in Italia e non gli mancava molto per la pensione”. E, nonostante la mancanza di un’occupazione, era riuscito sempre a garantire, almeno al figlio, una vita dignitosa in Africa grazie a elemosine e collette da parte dei City Angels.

Stavamo lavorando a un progetto per farlo rimpatriare in Ghana subito dopo Natale, ma la salute instabile lo ha portato in poco tempo a un ricovero in ospedale dal quale non si è più ripreso, fino al decesso avvenuto circa un mese fa – spiega Marco ‘Kino’ Ferrari – Un dolore difficile da accettare, ma dentro di me sapevo che avrei dovuto continuare a fare qualcosa per aiutarlo”. Da qui la decisione di prendersi cura di suo figlio Christian: “Gli ha spedito prima di Natale una somma di denaro necessaria al proseguimento degli studi – spiega De Franceschi – Poi la decisione senza successo di prenderlo in affido, d’accordo con la moglie Luna, e infine la scelta di aiutarlo a distanza”.

Così Kino ha organizzato una raccolta alimentare, coinvolgendo tutta la comunità bresciana, accumulando 150 chili di prodotti da spedire in Africa insieme agli effetti di papà Alex, che l’ospedale gli aveva consegnato. “Un’iniziativa, che ho intenzione di replicare ogni mese – sottolinea Ferrari -, mantenendo con Christian stretti contatti per assicurarmi che non gli manchi nulla e che lì tutto proceda per il meglio”.

Una storia che ha commosso i volontari in basco blu e giubba rossa, presenti in diverse parti d’Italia accanto ai più bisognosi: “Noi consideriamo quelli come Alex persone e non ‘ultimi’, ed è per questo che abbiamo organizzato, grazie al Comune di Brescia, anche una cerimonia commovente per il suo funerale – conclude De Franceschi – I gesti di Kino racchiudono il significato di quello che tutti noi facciamo ogni giorno per chiunque abbia bisogno di aiuto e oggi mi piace pensare che Christian, nonostante abbia perso suo padre, ne abbia trovato, anche se lontano, un altro”.

la Repubblica

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