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Sulla tv marocchina, un tutorial insegna come truccarsi per coprire le botte dopo le violenze…

Sulla rete televisiva nazionale 2M “Sabahiate”, un programma al femminile, ha mostrato alle donne il make up adatto per camuffare i segni.

Eccovi care donne come meglio truccarvi per coprire le botte e i lividi sul vostro volto. Segni evidentemente non di una caduta ma percosse di qualche maschio un po’ troppo violento. E’ drammaticamente ciò che è avvenuto, nella settimana contro la violenza delle donne, sulla rete televisiva nazionale 2M in una delle trasmissioni marocchine più seguite, «Sabahiate» , una specie di «Uno Mattina» alla marocchina ma molto al femminile.

Video: https://www.facebook.com/ghizlane.radi/videos/10211436467292614/

La conduttrice del tutorial prova a superare il primo imbarazzo ma tira dritto verso l’obiettivo spiegando dettagliatamente come camuffare il volto martoriato dalle botte, con tanto di modella prestata per l’occasione e i migliori ingredienti, cipria e altro, per far entrare la mostruosità della violenza in un fatto quotidiano.

Rendere normale l’orrore e con semplicità – come fosse un evento della quotidianità – introdurlo in uno dei programmi televisivi più seguiti è stato uno shock per il pubblico che nel giro di poche ore ha denunciato l’accaduto sui social network, trasformandolo in vero e proprio caso e obbligando la rete televisiva a scusarsi. Basterà? Al pubblico marocchino no e infatti è già partita una petizione online che chiede all’autorità sulle telecomunicazioni marocchine di prendere dei provvedimenti contro 2M.

E’ molto probabile che il caso si sgonfi tra qualche giorno, ma è davvero significativo nel suo insieme perché accade su un programma al femminile quindi per voce e volti femminili, in uno dei canali 2M più all’avanguardia nella comunicazione marocchina; e accade in Marocco, dove la lotta contro la violenza sulle donne e il lavoro che si sta portando avanti ormai da anni per l’emancipazione femminile sono tutt’altro che banali. Ma evidentemente la strada è ancora molto lunga e a doverla percorrere in salita sono soprattutto le donne che in questa occasione – rappresentando la violenza come un fatto di quotidianità – non sono uscite di certe vincenti.

www.lastampa.it

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