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Togliere a poveri e stranieri per dare ai ricchi: le radici cristiane della destra in azione

Michela Rosetta

A disgustare di questa storia è il disprezzo assoluto che la destra ‘cattolica’ e ‘amica del popolo’ come sempre dimostra nei confronti di chi ha bisogno d’aiuto

Pacchi da sfigati’. Così la sindaca di San Germano Vercellese Michela Rosetta definiva, insieme al consigliere comunale Giorgio Carando, gli aiuti alimentari destinati ai bisognosi. Lei e Carando, come Robin Hood al contrario, prendevano i pacchi più sostanziosi e li davano a ‘figli e figliastri’ (parole loro, non nostre), mentre agli sfigati si dava quello che restava, se restava.

Giustamente Nicola Fratoianni ha definito questo un comportamento da leghista doc. Ma più in generale, a disgustare di questa storia è il disprezzo assoluto che la destra ‘cattolica’ e ‘amica del popolo’ come sempre dimostra nei confronti di chi ha bisogno d’aiuto, dei poveri, dei bisognosi. Non è solo mera questione di razzismo, o di classismo. Questa è cattiveria, è spregio dell’umanità e dei suoi figli più deboli. Sono comportamenti che dovrebbero interdire dalla vita politica e che invece, in questo paese come in tutti quelli dove il sovranismo alza ferocemente la testa, ritroviamo ai livelli più alti delle istituzioni. I poveri diventano ‘sfigati’.

Perché in fondo la povertà è colpa loro e se sono finiti in quella categoria è perché non hanno lavorato abbastanza per meritarsi di meglio. Così ragiona questa gente, com’è chiaro ed evidente dalle intercettazioni delle telefonate, rari momenti in cui gettano la maschera e si rivelano per quello che sono realmente: persone che riescono a togliere cibo ai poveri e a dormire la notte.

Globalist

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