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Turchia, avvocata per i diritti umani muore dopo 238 giorni di sciopero della fame. Lottava per processi più giusti

Ebru Timtik chiedeva un equo processo per sé e per gli altri. Era accusata di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare, dichiarato gruppo terroristico da Ankara

Ebru Timtik era un’avvocata, aveva 42 anni e voleva processi equi. A febbraio ha iniziato uno sciopero della fame e ieri è morta, dopo 238 giorni, in un carcere di Istanbul. È stata arrestata 18 mesi fa con l’accusa di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare (Dhkp), un gruppo considerato terroristico da Ankara.

Il suo corpo è stato sepolto oggi nel cimitero di Gaz. Sulla sua bara, una bandiera rossa, un abito da avvocato e dei garofani.

La polizia turca ha tentato di impedire ai sostenitori dell’avvocata di partecipare a un memoriale davanti all’Associazione avvocati di Istanbul. Secondo il quotidiano Evrensel, gli agenti in assetto antisommossa hanno sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro la marcia di protesta contro il trattamento dell’avvocata per i diritti umani e altri colleghi, incarcerati e condannati secondo quelli che le organizzazioni per i diritti umani ritengono processi né giusti né imparziali. Almeno un avvocato è stato fermato, ha aggiunto il quotidiano. “Ebru Timtik è immortale” e Aytac Unsal, attualmente in condizioni critiche per uno sciopero della fame in carcere, “il nostro onore”, scandivano i dimostranti.

A febbraio aveva avviato il digiuno per protestare contro i processi non giusti, assieme al collega Aytac Unsal, che sarebbe in condizioni critiche. I gruppi per i diritti umani e d’opposizione da lungo tempo contestano la mancanza di imparzialità e indipendenza dei tribunali sotto il presidente Recep Tayyip Erdogan. La morte di Timtik arriva mesi dopo che due membri del gruppo musicale Grup Yorum, Helin Bolek e Mustafa Kocak, erano morti per lo sciopero della fame. Anche loro erano accusati di legami con il gruppo definito terrorista.

“Quando muore un avvocato, muoiono i diritti dei cittadini. Gli avvocati romani piangono la collega turca ebru timtik, martire dei diritti umani e dell’avvocatura, che quei diritti ha difeso con la la vita”. Lo scrive su Facebook il consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma, che ha voluto così ricordare Timtik.

“Ebru Timtik, membro del nostro studio, è caduta martire”, ha scritto su Twitter, Halkin Hukuk Burosu. Condannata lo scorso anno a più di 13 anni di carcere per “appartenenza a un’organizzazione terroristica”, Timtik era membro dell’Associazione degli avvocati contemporanei, specializzata nella difesa di casi politicamente sensibili. Le autorità turche accusano l’associazione di essere legata all’organizzazione marxista-leninista radicale Dhkp.

L’avvocata aveva difeso in particolare la famiglia di Berkin Elvan, un adolescente morto nel 2014 per le ferite riportate durante le proteste antigovernative a Gezi nel 2013. Il mese scorso, un tribunale di Istanbul aveva rifiutato di rilasciare Ebru Timtik, nonostante un referto medico indicasse che il suo stato di salute non le permetteva più di restare in carcere. Analoga richiesta era stata presentata in agosto alla Corte costituzionale, senza successo. Invece di essere rilasciati, Timtik e Unsal sono stati trasferiti in due diversi ospedali a luglio.

Ebru Timtik, che consumava solo acqua zuccherata, infusi e vitamine durante il suo sciopero della fame, pesava 30 chili al momento della sua morte, secondo i suoi parenti.

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la Repubblica

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