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Nûbar, il ragazzo curdo ucciso dalle bombe jihadiste nell’indifferenza del mondo…

I funerali di Nûbar

Nûbar è morto a Qamishli, villaggio del nord della Siria, ucciso da un’autobomba jihadista. Al suo funerale ha partecipato tutto il paese.

Nûbar Haci Ibrahim aveva solo 14 anni. È morto per un autobomba, in una Siria che il mondo, dopo l’iniziale indignazione, sta di nuovo dimenticando.
Nûbar viveva a Qamishli e l’intero villaggio ha partecipato al suo funerale, per il quale sono stati persino organizzati dei pullman.

Non sappiamo nulla di lui: non sappiamo che sogni avesse, non sappiamo che vita aveva avuto. Sappiamo che è morto, e che la sua morte è una delle tante. Sappiamo che una bomba jihadista ha stroncato la sua vita e che Erdogan e i suoi accoliti, nei loro discorsi pubblici, chiameranno Nûbar, che era curdo, un terrorista.

E giustificheranno la bomba che lo ha ucciso, ne gioiranno persino, mentre il mondo volta la testa dall’altra parte. L’urlo di dolore dei curdi è stato ascoltato, l’Occidente ha risposto con una pacca sulla spalla e poi si è allontanato. E i ragazzi come Nûbar continueranno a morire.

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