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Afghanistan, studentesse avvelenate come in Iran, è la prima volta da quando ci sono i Talebani

Ancora sconosciuti i motivi e i responsabili degli attacchi avvenuti in due scuole differenti. Un reportage della Bbc denuncia “tra le donne afgane vi è ‘una pandemia’ di pensieri suicidi in particolare tra quelle più giovani”

di Antonella Alba

Studentesse avvelenate in Afghanistan come in Iran.  E’ successo nel Paese governato dai talebani, dove un’ottantina di giovani allieve sono state ricoverate in ospedale nella provincia di Sar-E-Pul, nel nord. 

Si è trattato di attacchi separati in due scuole primarie vicine tra loro, colpite una dopo l’altra. La notizia è stata riferita da Mohammad Rahmani, un funzionario dell’istruzione locale, citato dal Guardian. Stando alla fonte, 60 ragazze sono state avvelenate nella scuola Naswan-e-Kabod Aab e altre 17 nella scuola Naswan-e-Faizabad, nel distretto di Sangcharak. Le autorità talebane non hanno spiegato in che modo siano state avvelenate le studentesse, facendo però sapere che ora stanno bene. 

Ma chi avvelena le studentesse nelle scuole? I responsabili degli attacchi restano per ora sconosciuti nell’Afghanistan talebano così come nella Repubblica islamica dell’Iran, dove le donne, in particolare, vivono una profondissima crisi sociale e civile. Per le afgane piove sul bagnato. Vietato spostarsi da sole oltre una certa distanza (72 km), vietato scegliere come vestirsi, vietato lavorare, e a dicembre scorso l’ultimo colpo talebano ai diritti fondamentali: il divieto all’istruzione. I responsabili potrebbero avere agito per rancore personale, oppure per questioni politiche.

La repressione dei diritti delle donne afghane è ricominciata a partire dall’agosto 2021, quando i talebani sono saliti al potere nel paese. La decisione di lasciare le donne fuori dall’istruzione ha indignato la comunità internazionale ma finora nulla è stato fatto. Al contrario di quanto accaduto in Iran, però, mai prima d’ora in Afghanistan si erano verificati episodi di avvelenamento ai danni di studentesse. Tuttavia nella società afgana profondamente patriarcale, logorata da quattro decenni di guerra, l’ONU stima che una persona su due – la maggior parte delle quali donne – soffriva di disagio psicologico anche prima della presa del potere dei talebani nel 2021. 

Il reportage della Bbc

In Afghanistan “Nessuno parla di salute mentale. È come se le persone venissero lentamente avvelenate. Giorno dopo giorno, le giovani e i giovani stanno perdendo la speranza”. E’ quanto denuncia un reportage della Bbc sulla difficilissima situazione in Afghanistan, pubblicato oggi. La ricerca sembra fare il paio con le notizie che arrivano sugli avvelenamenti veri e propri. Non solo crisi economica, fame, ma anche forte disagio mentale.

Ansia e depressione aumentano nella popolazione soprattutto adolescente, in quella che alcuni specialisti definoscono una vera e propria “pandemia di pensieri suicidi”. Quel che è certo è che la situazione è peggiorata da quando a dicembre scorso il governo talebano ha negato alle studentesse il diritto agli studi e a frequentare scuole e università.

“Soffro e non sono l’unica”, dice una di loro tra le lacrime . “La maggior parte delle ragazze della mia classe ha avuto pensieri suicidi. Soffriamo tutte di depressione e ansia. Non abbiamo speranza”. La giovane donna, poco più che ventenne, ha tentato di togliersi la vita quattro mesi fa. Ora è in cura da uno psicologo. “Abbiamo una pandemia di pensieri suicidi in Afghanistan. La situazione è la peggiore di sempre e il mondo raramente ci pensa o ne parla”, afferma la psicologa.

I medici parlano di decine di richieste di aiuto al giorno soprattutto da quando è in vigore il divieto agli studi. “Non siamo autorizzati a registrare o accedere alle statistiche sui suicidi. Posso affermare con certezza, però, che a malapena riesci a trovare qualcuno che non soffra di una malattia mentale”, afferma uno psichiatra che lavora presso un ospedale pubblico in Afghanistan. Uno studio condotto nella provincia di Herat dall’Afghanistan Center for Epidemiological Studies, pubblicato nel marzo di quest’anno, ha dimostrato che due terzi degli adolescenti afghani riportano sintomi di depressione. 

RaiNews

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