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Benedicono le uova di Pasqua, ma non le coppie gay: cosa c’entra questo Vaticano con Gesù?

Benedicono i mafiosi, le uova di Pasqua e le croci di legno, ma la Congregazione per la Dottrina della Fede ha vietato la benedizione alle coppie gay. Rimane invece consentita la benedizione ai cani, ai confetti e ai preti pedofili, ma quella alle coppie gay viene ritenuta peccaminosa. E dal Medioevo è quasi tutto, a voi la linea.

di Saverio Tommasi

“La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita”. A stabilirlo la Congregazione per la Dottrina della Fede, rispondendo ad un quesito con un “responsum”, approvato da Papa Francesco.

Benedicono i mafiosi, le uova di Pasqua e le croci di legno. Ma le coppie gay no.
Benedicono i defunti e i vivi, i braccialetti d’oro della Comunione, i bambini scureggioni a messa e gli assassini. Ma le coppie gay no.
Danno il perdono ai pedofili, ai ladri e a chi ha comprato l’attico con i soldi dell’ospedale Bambino Gesù. Ma una coppia di due persone dello stesso sesso che si ama, secondo la Congregazione per la Dottrina della Fede, è un peccato che preclude la benedizione.

Benedicono i confetti, la torta nuziale e le foto dei parenti lontani. Ma le coppie gay no.
Benedicono i patti, i contratti e gli affitti, ma non gli affetti.
Benedicono i cani, i gatti e i criceti (nel vero senso della parola), ma non chi si ama se fra le gambe ha lo stesso sesso.

Benedicono un raccolto, l’uva e la terra concimata, ma una coppia gay no.

Poi, come è ovvio, la Congregazione per la Dottrina della Fede dirà che loro benedicono le persone e non i mafiosi, la terra come simbolo di fertilità, il raccolto come auspicio, i cani come simbolo d’affetto con i loro padroni, e che loro delle uova di Pasqua benedicono il concetto e non il cioccolato.
Ma alla fine, stringi stringi, io ho in mente la (bella) foto di Papa Francesco che accarezza un cane dopo una “benedizione speciale”, e dall’altra parte la frase della Congregazione sulle coppie gay: “Una scelta e una prassi di vita che non possono essere riconosciute come oggettivamente ordinate ai disegni rivelati di Dio”.

Io allora io me lo immagino, questo Dio che si era fatto Uomo, in Cielo, ad assistere a questo scempio d’amore e dar testate alle nuvole: “Io vi giudicherò per l’amore moltiplicato oppure sottratto, non per il sesso fra le gambe, il genere o il godimento. Io ho moltiplicato vino di qualità, avevo prostitute per amiche, e voi osate sfruttare il mio nome per negare una carezza divina a due uomini o due donne? V’aspetto al varco e poi se ne parla, bischeri e prelati”.

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