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Comprendere fino in fondo il fascismo per testimoniare davvero l’antifascismo…

Quando ti consideri superiore a qualcuno, in qualsiasi forma, è molto facile che prima o poi abusi di questa posizione. Perché pensi sia naturale non mancargli di rispetto, in quanto essere inferiore.

di Paolo Di Reda

Credo che sia arrivato il momento di chiedersi cosa significhi realmente la parola “fascismo” e di conseguenza cosa sia nel 2019 l'”antifascismo”.Penso che le difficoltà legate all’interpretazione della giornata di oggi 25 aprile siano infatti dovute a questa mancata chiarificazione. Perché siamo ancora schiavi di un atteggiamento ideologico che ci fa comprendere i concetti solo per contrapposizione. Ne consegue che fascista è semplicemente chi si oppone con la forza alle istanze progressiste, e antifascista è chi contrasta il fascismo, in qualche caso usando esso stesso la forza.

Era tutto chiaro 74 anni fa, ora molto meno. Premetto una cosa: considero il 25 aprile la vera festa della Repubblica e non credo di mancare di rispetto a quanti, in quegli anni fecero scelte diverse, anzi, di onorare anche loro nel ricordo di quella che è stata una vera e propria guerra civile per porre le basi della democrazia in Italia. Se tutti possiamo parlare liberamente anche di questo, lo dobbiamo a quel giorno e agli anni di battaglie per la libertà che l’hanno preceduto.
Come posso riconoscere oggi il fascismo e dunque, come posso combatterlo?

Il Treccani definisce il fascismo come “qualsiasi concezione della vita politica e dei rapporti umani e sociali basata sull’uso indiscriminato della forza e della sopraffazione“.
Forza e sopraffazione. Concetti chiarissimi, che però a mio avviso non bastano più: perché sono l’effetto del fascismo e non la sua causa.
La causa profonda del fascismo e di tutte le sue forme derivate (razzismo, discriminazione per le donne e i diversi, omofobia, ecc.) è considerare la diversità come accettabile solo in una scala gerarchica, per cui qualcuno è superiore all’altro. Chi considera le leggi razziali del ’38 come un accessorio del fascismo mussoliniano, non ne ha compreso la natura. Non fu una concessione a Hitler, ma il coronamento di 16 anni di regime dittatoriale, che ne disvelarono l’essenza profonda.

Quando ti consideri superiore a qualcuno, in qualsiasi forma, è molto facile che prima o poi abusi di questa posizione. Perché pensi sia naturale non mancargli di rispetto, in quanto essere inferiore.
Credo che, se si assume quanto detto finora, la risposta su cos’è il fascismo oggi sia abbastanza semplice, almeno a parole: FASCISTA è colui che non rispetta la vita e la libertà di ogni singola persona (e aggiungerei, essere vivente). Un concetto molto esteso, perché non basta la forza e la sopraffazione per definirlo, ma ci si aggiunge una categoria come il rispetto che amplia di molto la casistica.
E ci fa dire che ognuno di noi può essere fascista, se manca di rispetto alle singole persone e ai gruppi di persone. L’antifascismo quindi, dovrebbe essere un atteggiamento globale, a partire dalle proprie azioni, che contrasti con il comportamento quotidiano qualsiasi forma di mancanza di rispetto, piccola o grande che sia, dentro e fuori di sé.

Poi se vogliamo considerare fascismo quella cerchia di persone che usano la forza e la sopraffazione come sistema (che purtroppo si sta sempre più ingrandendo), liberi di farlo. Ma dobbiamo essere coscienti che non si potrà mai combatterlo a fondo se non si contrasta il pericolo più ampio che ne è la premessa e che coinvolge in prima persona ciascuno di noi: sottovalutare e non combattere ogni singola mancanza di rispetto.
Buon 25 aprile a tutti

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