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Dall’Afghanistan alla Siria, la guerra negli occhi delle bambine

Come il volto della bambina afghana di Steve McCurry nel 1984, così oggi la bambina siriana fotografata da Delil Souleiman per l’Afp ci ricorda il dolore dei popoli in guerra

di Antonella Gesualdo

Come il volto della bambina afghana ritratta dal fotografo Steve McCurry nel 1984 che divenne l’icona della dignità e abnegazione del suo popolo, così il volto di questa bambina siriana (foto Delil Souleiman/Afp) immortalata in un campo profughi vicino alla città di Raqqa, ci rammenta una crisi ormai giunta al suo undicesimo anno.

Sono migliaia i siriani costretti a scappare, più di 6,5 milioni bambini e donne. Quello che preoccupa maggiormente è la mancanza di cibo: sono circa 553 mila i bambini cronicamente malnutriti. Nel Paese il 60% della popolazione è alla fame, causando spesso un impatto drammatico sul benessere mentale dei minori.

La foto scattata da McCurry in un campo profughi di Peshawar, in Pakistan, ritraeva la 12enne pashtun Sharbat Gula, poi ritrovata dallo stesso fotografo 17 anni dopo. Pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic nel giugno 1985, fece il giro del mondo e divenne il simbolo dell’infinita guerra afghana.

Corriere della Sera

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