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Elena Milashina picchiata e rasata mentre indagava sulle persecuzioni gay in Cecenia

La giornalista russa Elena Milashina, considerata ‘erede’ di Anna Politkovskaja, è stata aggredita e selvaggiamente picchiata in Cecenia, dove ora è ricoverata. Un commando di uomini mascherati.

La dittatura di Putin e Kadyrov non dà scampo alle voci libere: la giornalista russa Elena Milashina, considerata ‘erede’ di Anna Politkovskaja, è stata aggredita e selvaggiamente picchiata in Cecenia, dove ora è ricoverata.

In una foto su Twitter Milashina appare con la testa rasata, mani fasciate e ricoperta di un liquido verde. Ha avuto la frattura di alcune dita delle mani,

La cronista lavora con Novaya Gazeta, periodico russo fondato da Gorbacev e diretto dal Nobel per la pace Muratov. A Novaya Gazeta era anche Poltikovskaja quando fu uccisa nel 2006. Ceceni i 5 uomini condannati.

La giornalista è stata vittima di un agguato lungo la strada che collega l’aeroporto a Grozny dove era andata per una inchiesta sulla persecuzione dei gay in Cecenia. La sua auto è stata circondata da un commando di uomini mascherati.

Elena Milashina era accompagnato dall’avvocato Alexander Nemov che è stato a sua volta picchiato e ferito con una coltellata a una gamba. Prima di andare via gli aggressori hanno gridato: “Sei stata avvertita, vattene da qui e non scrivere niente”.

Globalist

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