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Gli schiavi invisibili…

di Nino Fezza

Gli schiavi nel mondo sono tanti, più di 40 milioni secondo le stime di agenzie dell’Onu e della Walk Free Foundation.
Povertà, regimi totalitari, guerre alimentano la produzione di schiavitù e il suo traffico in ogni parte del mondo.
La schiavitù è un affare stimato in 354 miliardi di dollari l’anno per beni prodotti in condizioni di schiavitù consumati dai Paesi più sviluppati.
Smartphone e computer, abbigliamento, pesce, cacao, zucchero di canna. Di prodotti a rischio di schiavitù l’Italia ne importerebbe per 7 miliardi di dollari all’anno.
Le prime vittime delle schiavitù moderne sono i bambini.
Il lavoro minorile è un fenomeno di dimensioni globali, secondo le recenti stime dell’ILO, sono ancora 152 milioni i bambini, 68 milioni sono bambine e 88 milioni sono bambini vittime di lavoro minorile.
Molti di loro vivono in contesti colpiti da guerre e da disastri naturali nei quali lottano per sopravvivere, rovistando nelle macerie o lavorando per strada, altri vengono reclutati come bambini soldato per combattere nelle guerre.
L’area maggiormente colpita è l’Africa subsahariana e il settore maggiormente coinvolto è l’agricoltura, 98 milioni di minori lavorano nei campi.
E poi bambini nelle miniere di Coltan in Congo o di oro in Burkina Faso, bambini nelle fornaci di mattoni in India e Bangladesh.
E poi bambini vittime di traffici scopo sessuale.
In Italia i minori coinvolti in attività lavorative sono circa 340 000, i datori di lavoro preferiscono un ragazzo adolescente in quanto i costi sono minori, tantissimi bambini ed adolescenti son impiegati in attività di famiglia.
I bambini coinvolti nel lavoro minorile sono bambini che hanno perso la loro infanzia e la loro adolescenza, sono bambini il cui futuro è segnato per sempre…

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