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Il Covid dilaga dove non lo si combatte – Macello America latina e Brasile

Coronavirus: 6,9 milioni casi nel mondo. I morti sono oltre 400mila, con buona pace di alcuni irresponsabili negazionisti italiani. Più e peggio dove i governi non hanno imposto il lookdown.

America latina, irresponsabilità mortale
“Gli oltre 45.000 contagi registrati nelle ultime 24 ore, insieme a 1.714 morti, provano che la pandemia da coronavirus si intensifica e cerca ancora il suo picco in America Latina. I contagiati sono ora 1.238,297, di cui 63.909 deceduti.”

Covid + Bolsonaro uccidono il Brasile
Jair Bolsonaro invece di combattere il virus ha deciso la guerra dei numeri sull’impatto del Covid in Brasille. E il ministero della salute ha deciso di non divulgare più il numero totale di casi e di decessi. «Abbiamo il sospetto fondato che siano stati gonfiati per danneggiare l’immagine del governo», azzarda il nuovo sottosegretario alla salute Carlos Wizard. A sua volta personaggio simbolo di questa sciagurata presidenza.Wizard non è un medico, ma un imprenditore tra i finanziatori della campagna elettorale di Bolsonaro del 2018. È uno dei pochissimi civili in un ministero della salute controllato oggi da militari, ad iniziare dall’attuale titolare, il generale Pazuello, esperto in logistica con nessuna esperienza sul fronte sanitario.
Il Brasile oggi è il Paese al mondo dove si muore di più di coronavirus e il trend di crescita sembra inarrestabile, lontano ancora dal picco dei contagi. Con i 904 morti annunciati ieri il conteggio totale sfiora i 36.000 decessi mentre i casi sono 650.000. Dopo aver superato l’Italia è imminente anche il sorpasso sul Regno Unito nella classifica dei decessi a livello mondiale. Peggio di così, solo gli Stati Uniti. Lo stesso Donald Trump, che fino a due settimane fa elogiava il lavoro fatto da Bolsonaro, ha dichiarato che il modello brasiliano, così come quello svedese, non è da seguire.

«Se avessimo fatto come i brasiliani – ha dovuto riconoscere Trump– potremmo avere oggi fino a due milioni di morti».

Matematica da Washington
L’Istituto di matematica applicata dell’università di Washington, sulle cui proiezioni si è basata la strategia del governo americano per affrontare la pandemia, sul Brasile è arrivata a prevedere fino dai 150.000 ai 200.000 morti entro agosto. Il tetto iniziale era di 120.000 morti a patto che le misure di isolamento sociale o lockdown applicate a livello locale restassero in vigore. Diversi stati o municipi, invece, stanno alleggerendo o eliminando la quarantena. Il governatore di Rio de Janeiro Witzel ha disposto la riapertura di centri commerciali, palestre e negozi a partire da questa settimana. Anche nello stato di San Paolo, 44 milioni di abitanti, le attività economiche stanno riaprendo gradualmente.

Negazionisti di portafoglio
“Se si compara l’evoluzione del virus nei suoi primi cento giorni con altri paesi la curva ascendente brasiliana è stata la più marcata, arrivando ad una media su scala nazionale di 10 casi ogni 100.000 abitanti.”

L’America giù
Sempre in America Latina, altri dati da paura. Dopo il Brasile seguono il Perù (191.758 contagi e 5.301 morti) e il Cile (127.745 e 1.541). Fra i paesi latinoamericani con più di 5.000 contagi vi sono Messico (113.619 e 13.511), Ecuador (42.728 e 3.608), Colombia (38.027 e 1.205), Repubblica Dominicana (19.195 e 536), Argentina (21.037 e 642), Panama (15.463 e 370), Bolivia (12.728 e 427), Guatemala (6.485 e 216) e Honduras (5.971 e 248)

L’America su
I casi di coronavirus negli Usa sono ormai 1,9 milioni e le vittime 109 mila, secondo i dati della Johns Hopkins University. Ma il dato più allarmante – sottolinea il New York Times – è che si viaggia ancora ad una media di oltre 20 mila nuovi casi al giorno: 21.614 nella giornata di giovedì, soprattutto nel sud del Paese e in parte della costa occidentale caratterizzati da nuovi focolai. Grande preoccupazione è legata anche alla possibile impennata dei contagi a causa delle proteste in corso in tutti gli Usa.

REMOCONTRO

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