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In Libia nel caos, sale a 51 il numero dei morti, fuga dei civili da Tripoli…

All’aeroporto di Mitiga si è rischiata una strage di pellegrini: un aereo in partenza con a bordo 200 persone dirette a La Mecca è stato sfiorato da una bomba sganciata da un jet.

Una esclation che no sembra terminare: proseguono gli scontri a sud dell’aeroporto internazionale di Tripoli, chiuso dal 2014 e situato 25 chilometri a sud della capitale, tra le forze del generale Haftar e quelle del premier Haftar. Il bilancio delle vittime è ormai salito a 51. Intanto a Mitiga si è rischiata una strage di pellegrini: un aereo in partenza con a bordo 200 persone dirette a La Mecca è stato sfiorato da una bomba sganciata da un jet militare ancora non identificato.

Raid aereo sull’unico aeroporto operativo a Tripoli – Un aereo militare non identificato ha colpito in un raid l’aeroporto di Mitiga, l’unico funzionante a Tripoli, situato nella periferia orientale della città. In seguito al raid lo scalo è stato chiuso. Lo riferiscono fonti dell’aeroporto citate dai media internazionali. Il raid, che ha colpito una delle piste di atterraggio, non ha causato vittime e per ora non è stato rivendicato.
Pompeo: Haftar fermi l’offensiva – Da Washington è arrivato un duro monito contro l’offensiva militare di Haftar. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per i combattimenti, sottolineando che gli “Stati Uniti hanno chiarito di opporsi all’offensiva militare lanciata dalle forze del generale”. E ha aggiunto: “Le forze dovrebbe tornare alle loro posizioni precedenti. Tutte le parti coinvolte hanno la responsabilità di attuare con urgenza una de-escalation, come sottolineato dal Consiglio di sicurezza Onu e dai ministri del G7 il 5 aprile. Questa campagna militare unilaterale contro Tripoli sta mettendo in pericolo i civili e minando le prospettive di un futuro migliore per tutti i libici”.
Media: il vicepremier si dimette e sostiene Haftar – Il vicepresidente del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale, Ali Al-Qatrani, ha annunciato le sue dimissioni esprimendo il suo sostegno ad Haftar, secondo quanto rende noto il Asharq Al-Awsat riportando dichiarazioni dello stesso Qatrani secondo cui il premier Fayez al-Sarraj sarebbe “controllato” dalle milizie e tale azione “condurrà la Libia solo verso ulteriori sofferenze e divisioni”. “Attraverso l’incoraggiamento di queste milizie – ha spiegato – Al Sarraj ha violato l’accordo politico sulla Libia abusando dei privilegi concessi a lui come capo del Consiglio presidenziale”. Secondo Qatrani, la marcia della Lna su Tripoli ha invece lo scopo di liberarla dalle bande terroristiche e criminali.

Non è stata rispettata la tregua umanitaria di due ore chiesta per questo pomeriggio dall’Unsmil, la missione di supporto dell’Onu in Libia, per evacuare feriti e civili da quattro zone dove ci sono combattimenti a sud di Tripoli. Lo riferisce la Mezzaluna rossa come scrive un tweet di Al Hadath, tv della rete Al Arabiya. “Le parti che si stanno scontrando non hanno rispettato la tregua chiesta dalle Nazioni Unite”, scrive il tweet.
Conte ha dato la disponibilità a svolgere un’informativa urgente sui recenti accadimenti in Libia nella seduta dì giovedì 11 aprile, alle ore 15. Lo si apprende da fonti parlamentari
Le milizie filo-Sarraj sostengono di aver ripreso il controllo dell’aeroporto internazionale di Tripoli, quello chiuso dal 2014 e situato a sud della capitale, che era stato preso o almeno ‘infiltrato’ per due volte da uomini dell’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar. L’affermazione è contenuta in un resoconto di dichiarazioni del nuovo portavoce delle Forze del Governo di accordo nazionale, colonnello Mohamad Gnounou, postate sulla pagina Facebook dell’ufficio stampa dell’esecutivo.

Raid incrociati a Tripoli. Aerei delle forze del governo di accordo nazionale avrebbero lanciato missili contro le postazioni dell’esercito del generale Khalifa Haftar (Lna) nella zona dell’aeroporto internazionale di Tripoli (chiuso nel 2014) e a Wadi Rabea. Ne dà notizia il Libya Observer sulla sua pagina Twitter. Sempre secondo il giornale, le forze di Haftar a loro volta hanno condotto un bombardamento aereo a Naqliya camp sulla strada dell’aeroporto, senza causare vittime. Fonti locali hanno parlato anche di raid aerei in mattinata nell’area di Ain Zhara.

“Missili”, o quanto meno razzi “Grad” sono stati piazzati dalle forze del generale Khalifa Haftar a Garian, un’ottantina di chilometri in linea d’aria a sud del centro di Tripoli e hanno già colpito. Lo riferiscono due fonti e un sito libico. “Haftar ha piazzato una batteria di missili a Garian e ieri sera è già morta una donna a Wadi el Rabie”, ha detto all’ANSA una fonte da Tripoli. Un video con il lancio di “missili Grad” è stato diffuso con un tweet dall’emittente Libya Alahrar Tv.

Il premier libico riconosciuto Fayez al Sarraj ha accusato il generale Khalifa Haftar di “tradimento” in un discorso televisivo sabato. Lo riferisce Al Jazeera.

Abbiamo steso le nostre mani verso la pace – ha detto al-Sarraj – ma dopo l’aggressione da parte delle forze di Haftar e la sua dichiarazione di guerra contro le nostre città e la nostra capitale non troverà nient’altro che forza e fermezza”.

Il paese è intanto nel caos: le forze di Haftar hanno annunciato di aver decretato una no-fly zone ad ovest. Scontri a 12 km da Tripoli. Le forze del governo provvisorio di Sarraj rivendicano la riconquista dell’aeroporto, ma la notizia viene smentita dall’esercito di Haftar. Preoccupazione Onu…

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