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In Mali oltre centomila bambini sfollati…

Sono oltre 100.000 i bambini sfollati in Mali a causa dall’acuirsi della crisi nel nord e nel centro del paese. Lo afferma l’organizzazione internazionale per la difesa dei diritti dell’infanzia Save the children. Su un milione di bambini, specifica l’ong, un terzo è stato tagliato fuori dall’educazione causa della chiusura degli edifici scolastici per l’insicurezza in cui versa il paese africano.

I bambini sono pertanto i più colpiti dai recenti conflitti in questo poverissimo paese dell’Africa occidentale. In una nota, Save the children, sottolinea che negli ultimi mesi circa 90.000 bambini e le loro famiglie sono dovute fuggire verso le città di Mopti e di Segou, dopo un drastico aumento delle violenze intercomunitarie e degli scontri fra gruppi armati e forze governative nell’area di confine con Burkina Faso e Niger. Si stima che 300.000 bambini siano attualmente privati di educazione scolastica, dal momento che 1051 scuole sono state chiuse a causa della mancanza di sicurezza nella regione. Il più alto tasso di assenza dalle scuole si registra, in particolare, nelle zone di Menaka, Mopti e Kidal.

E gli sfollati in Mali salgono sempre di più. Secondo l’ong, il numero di persone bisognose di sostegno umanitario è passato dai 3,2 milioni registrati a gennaio 2019 ai 3,9 milioni di dicembre, ovvero un quinto della popolazione. Il problema degli sfollati e l’insicurezza hanno messo a dura prova anche le strutture sanitarie e nutrizionali. Per quanto riguarda i bambini, si stima che circa 190.000 sotto i cinque anni soffriranno di grave malnutrizione entro la fine dell’anno.

Nelle regioni di Mopti e Gao i tassi di malnutrizione acuta si sono aggravati, toccando rispettivamente il 9 e il 14 per cento.

«È essenziale che le comunità bisognose possano essere raggiunte con servizi come la salute e la scuola», ha dichiarato il direttore nazionale di Save the children in Mali, Amavi Akpamagbo. Tuttavia, ha aggiunto, per le organizzazioni umanitarie diventa «sempre più difficile accedere alle aree del Mali centrale e settentrionale, a causa dell’insicurezza». Al riguardo, l’ong ha lanciato un appello a tutti i governi affinché proteggano i civili durante le operazioni militari, con particolare attenzione ai bambini. Tutte le parti in conflitto — ha rimarcato — devono aderire alle norme e agli standard internazionali per ridurre l’impatto della violenza sui bambini e sulle loro famiglie e per garantire alle organizzazioni umanitarie un accesso sicuro a chi è nel bisogno.

L’allarme sulla situazione degli sfollati in Mali arriva anche dall’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Il numero delle persone obbligate a lasciare le proprie case — ha riferito — è più che raddoppiato dall’inizio dell’anno, ha confermato l’Ocha.

Circa 139.000 maliani si sono rifugiati nei paesi vicini. Nel Mali settentrionale e centrale, c’è stata infatti un’impennata negli ultimi anni di scontri locali, mentre le violenze di matrice terroristica stanno aumentando in tutto il Sahel.

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