Browse By

Jerry è morto in silenzio e senza nemmeno aver avuto giustizia.

di Maria Luigia Alimena

Jerry voleva solo scendere dall’autobus quel giorno. Era il 19 ottobre 2018.Si è alzato dal suo posto cedendolo ad una signora e ha chiesto più volte di poter scendere. Per tre volte, senza ricevere risposta. La terza volta è stato spinto fuori dal mezzo con un calcio. Un calcio che ha spezzato il suo midollo osseo, causandogli una lesione così profonda da renderlo paralizzato. Jerry oggi, 20 ottobre 2020, ha chiesto di scendere da questa lunga corsa ingiusta che la vita gli ha riservato.

Non ha voluto più lottare. Poco a poco la sua volontà di combattere si è spenta in lui. Faceva il saldatore a Castel Volturno. Veniva dal Ghana. Aveva la pelle nera, nera come l’ombra che lo ha tenuto a mezz’aria tra la vita e la paralisi. Sperava nel fuoco della vita, fino a quel giorno. Quel fuoco che usava per saldare le sue speranze ai sacrifici compiuti per approdare in un luogo più sicuro. Napoli lo aveva accolto.

Tanti amici non lo hanno mai abbandonato. Jerry oggi ha attraversato il fiume traghettato dalle anime che cercano pace e che quel calcio sferrato nella schiena non gli ha concesso di ottenere da questa parte del mondo. Quel mondo che riteniamo così civile, ma che a Jerry non è ancora riuscito a rendere giustizia.

Quel calcio non l’ha ucciso. Si muore una volta sola, così si dice. Ma Jerry ha iniziato a morire ogni giorno un pò da quel maledetto calcio che gli ha tolto la speranza di una vita migliore

Please follow and like us: