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La storia. Il barbiere di Termini dona il suo tempo, tagliando i capelli ai clochard

Il barbiere di Termini ha una settantina d’anni. E il cuore buono rimasto ragazzino. La domenica va in via Marsala vicino all’ostello della Caritas per regolare i capelli alle persona senza dimora

di Pino Ciociola

Dentro un borsone di quelli da rider s’è portato quanto occorra, invece la sediolina pieghevole era già legata alla cancellata, probabile la lasci sempre lì. E dev’esserci una batteria nella sua tracolla, ne esce un filo che tiene acceso un tagliacapelli elettrico. Sorprendente la scena, sorprendenti questi uomini.
Gran bella domenica mattina, quasi le dieci, cielo luminoso e fa quasi caldo, il primo dopo l’inverno capitolino. Sul marciapiede giù in fondo a via Marsaladietro la stazione Termini, due passi dall’ostello Caritas, dormono ancora tre o quattro clochard ben coperti. Poco traffico.
L’uomo con la tracolla è sulla settantina, gli altri, due che aspettano con pazienza, il terzo sulla sediolina, una decina d’anni in meno. Clochard anche loro.


Il lavoro è accurato: taglia i capelli, si ferma, pulisce testa e viso con la spazzola morbida, ricomincia. Come davvero dal barbiere, compresa la mantellina sistemata per bene prima d’iniziare. Un quarto d’ora e il signore è servito.
Si alza, ringrazia, va e quasi sorprende anche questo, magari solo qualche euro avrebbe potuto farlo pagare. Macché, un saluto, un sorriso, conto saldato, sotto al secondo. Di nuovo, lo fa accomodare, dopo averla scossa più volte, gli sistema la mantellina per coprirlo, stringendola con due mollette, riaccende il tagliacapelli.


La gente che passa in macchina, guarda incuriosita e qualcuno sorride dietro il finestrino, loro non se ne accorgono. Intanto il “cliente” appena servito è andato alla fontanella poco distante e risciacqua la testa.
La sediolina legata alla cancellata racconta come quest’uomo debba venire qui almeno ogni settimana, forse più di frequente. Forse è un barbiere in pensione o lavora ancora o forse neppure lo è o lo è stato, forse è clochard anche un lui, però viene a tagliare i capelli ai senza tetto. E non gli interessa compatire, né comparire.
Fa il suo, anzi lo dona, con rispetto e tenerezza, come stesse tagliando i capelli a un re. Il barbiere di Termini ha una settantina d’anni. E il cuore buono rimasto ragazzino.

Avvenire

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