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La stretta anti Ong ‘Sicurezza bis’ e il vecchio codice Rocco

Al senato, with 160 voti a favore passa la fiducia al decreto sicurezza bis. Manette, multe milionarie e navi sequestrate. Il ministro dell’Interno che potrà decidere se vietare o meno l’accesso alle acque territoriali italiane. Memoria del codice Rocco salvavita.

Sicurezza bis, cosa e perché
La stretta anti Ong ‘Sicurezza bis’ e il vecchio codice Rocco. Non è materia di Remocontro, with special attention to the problems of bureaucracy, Presa d’atto di stretta cronaca, o quasi. ‘Decreto sicurezza bis’ cosa e perché. Manette, multe milionarie e navi sequestrate, la sintesi da titolo. Più poteri al ministro dell’Interno che potrà decidere se vietare o meno l’accesso alle acque territoriali italiane. Da ieri Lega e M5S condividono un altro pezzo di visione del mondo. Fratelli d’Italia dice no da destra. Forza Italia è presente in aula ma non partecipa al voto, dimenticata da elettori e da se stessa. Mille polemiche di vigilia, al voto, sono giusto cinque le stelline senatoriali che non votano. Le opposizioni di oppongono.

Cosa sarà, oltre lo sventolio di bandiere
Oltre alla possibilità di arrestare il comandante di una nave che non rispetta l’ordine di fermarsi impartito dalle autorità e al sequestro della nave, sono previste multe da 150 mila a un milione di euro per le ong che non rispettano il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. Previsto anche l’uso delle intercettazioni nelle indagini per favoreggiamento della immigrazione clandestina, e soldi alle forze dell’ordine per agire sotto copertura. Stanziati anche due milioni di euro per i rimpatri dei migranti irregolari, fronte su cui il governo ha fallito nascondendo l’insuccesso dietro lo scontro con le Ong.

Guerra ideologica alle Ong
Va detto -lo abbiamo ripetuto più volte- che solo un migrante ogni dieci, arriva in Italia sulle navi delle ong mentre ogni giorno decine di barchini sbarcano altrettanti migranti senza alcun clamore. I dati sono dello stesso ministero dell’Interno. Poi le osservazioni giuridiche in attesa di Corte costituzionale. Norme destinate alla ‘ineffettività’, (utili solo alla propaganda l’accusa politica), vedi quel ‘milione di multa’, comunque inesigibile per mille ragioni spiegano i giuristi. Ma rimaniamo alle questioni di diritto (lontanissimi esami). Il cosiddetto ‘soccorso di necessità’ e le convenzioni internazionali che vincolano anche l’Italia.

Il comandante comanda
«Il comandante che soccorre naufraghi ha l’obbligo non solo morale, ma anche giuridico, di individuare un luogo sicuro di sbarco. Si tratta di adempimento di un dovere, art.51 c.p., che scrimina la condotta del comandante e di chi con lui coopera anche a fronte di un ordine perentorio di un Ministro», spiega il giurista Sergio Moccia. E il giudice quale legge dovrebbe applicare, per il comandate portato a giudizio? «Necessitas non habet legem», nel senso che allo stato di necessità non può opporsi alcuna legge contraria. Ma per fortuna l’Italia quella legge a difesa della ‘necessità di vita’ ce l’ha. Di vecchia data e di insospettabile memoria

Codice Rocco contro Salvini Di Maio
Il soccorso di necessità, «specificamente richiamato nel codice penale vigente al primo comma dell’art. 54. Ebbene sì, si tratta del codice Rocco, del codice fascista che anche in questo caso, come già per la legittima difesa, dà lezioni di garantismo a Salvini!», grida per iscritto il giurista. Codice Rocco scandalizzato, e tutta la normativa internazionale che impone allo stato italiano di legiferare -in materia di soccorso in mare- nel rispetto della medesima. Applausi oggi, collegi a difesa domani. «Per chi dovesse impedire lo sbarco dovrebbe aprirsi la strada di un processo penale, a seconda dei casi, per sequestro di persona aggravato, 605 co.3 c.p., o per finalità di coazione». Codici -anche il fascista ma fine giurista Rocco- contro impunità politica. Decidete voi chi vincerà.

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