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Le donne non possono lavorare in Afghanistan, quattro Ong sospendono operazioni

Amanah Nashenas, insegnante afghana di 45 anni, raccoglie libri in una scuola di Kabul, giovedì 22 dicembre 2022. (AP Photo/Ebrahim Noroozi)

Il nuovo divieto per le operatrici umanitarie arriva pochi giorni dopo che i talebani hanno vietato alle studentesse di frequentare le università in tutto il paese. Forte preoccupazione in una nota della Farnesina

Il 24 dicembre il governo talebano ha ordinato a tutti i gruppi non governativi stranieri e nazionali in Afghanistan di sospendere l’assunzione di donne, presumibilmente perché alcune dipendenti donne non indossavano correttamente il velo islamico. Hanno anche vietato alle donne di frequentare le lezioni religiose nelle moschee della capitale Kabul.

Save the Children, Norwegian Refugee Council, CARE e International Rescue Committee (IRC) hanno così sospeso le loro operazioni umanitarie. Le quattro organizzazioni hanno fatto sapere che senza il loro staff femminile non possono raggiungere efficacemente bambini, donne e uomini in condizioni di disperato bisogno

I divieti sono le ultime mosse restrittive dei nuovi governanti dell’Afghanistan contro i diritti e le libertà delle donne, che arrivano pochi giorni dopo che i talebani hanno vietato alle studentesse di frequentare le università in tutto il Paese.

L’ordine delle ONG, spiega Save the Children sul suo sito, è arrivato in una lettera del ministro dell’Economia Qari Din Mohammed Hanif, in cui si afferma che a qualsiasi organizzazione trovata a non rispettare l’ordine verrà revocata la licenza operativa in Afghanistan. Il portavoce del ministero, Abdul Rahman Habib, ha confermato il contenuto della lettera all’Associated Press.

RaiNews

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