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Le squadracce di Casapound minacciano il parroco: viveri solo agli italiani e niente ai rom…

Prima le minacce su facebook, poi quelle reali. E alla fine il parroco ha ceduto: anche tra i poveri, adesso, vengono prima gli italiani.

Ha un bel dire Virginia Raggi che Casapound va sgomberata, ma è solo l’ennesima voce del coro: mentre tutti parlano e nessuno agisce, i fascisti del terzo millennio, periferia dopo periferia, stanno accerchiando Roma e lo fanno a modo loro, o meglio, a modo fascista: minacciando, sorvegliando, intimidendo.
L’ultima è ai danni di un parroco di San Gregorio Magno alla Magliana di Roma, preso di mira dagli squadristi perché “lascia il quartiere senza pane e pasta per darli ai rom”. Perché i poveri non sono tutti uguali, prima vengono gli italiani. E la carità di chi è abbiente, secondo Casapound, non è ben spesa se va a sfamare chi non è italiano.

Da lì le minacce, prima su Facebook: “Viveri solo agli italiani; invitiamo il parroco a dare un contributo concreto alle distribuzioni alimentari con cui settimanalmente aiutiamo i nostri connazionali in difficoltà” scrivono i fascisti, e poi ancora, più diretti: “La distribuzione dei pacchi di Pasqua ai rom gli era sfuggita di mano, continui a dare a chi ha bisogno: noi controlleremo”.
E alla fine, don Antonio ha dovuto cedere: “non posso rischiare un’altra Torre Maura. A rom ho distribuito 50 pacchi, ai residenti 120. Ora, prima gli italiani”. Anche tra chi non ha nulla se non la fame.
“La gente dona – racconta a La Repubblica Vera, 52 anni, del gruppo di estrema destra – pensando di aiutare i poveri del quartiere che invece restano senza pacchi per colpa dei rom”.

Ci siamo messi d’accordo – conferma il parroco al quotidiano, – devo placare gli animi. Devo occuparmi soprattutto di 30mila residenti affidati a me, i rom sono a carico della Caritas”.
A verificare che il patto sia rispettato un gruppo di donne residenti; a poca distanza i loro mariti. E, davanti al sagrato, è comparso anche un gazebo di Casapound per distribuire pane e pasta “ai veri indigenti”…

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