Browse By

Lo sguardo smarrito della bambina rom mentre un fascista chiamava ‘troia’ sua madre…

Se la polizia non fosse stata lì, cosa sarebbe successo? Sono scenari inconcepibili per un paese civile.

di Giuseppe Cassara

Che cosa stiamo diventando?

Come faremo ammenda, come saremo in grado di giustificarci davanti ai nostri figli, ai nostri nipoti che ci domanderanno come abbiamo potuto permettere una simile cattiveria?

Immaginate, provate solo a immaginare per un secondo cosa deve aver provato quella bambina, mentre una folla inferocita minacciava di linciarla, se non ci fosse stata la polizia a proteggerla. Come deve essersi sentita mentre un energumeno di Casapound minacciava di stupro sua madre e la chiamava ‘troia’. Mettete da parte la bile e il livore di questi tempi osceni e provate a scavare dento voi stessi, a recuperare quell’umanità, quella compassione che il nostro paese ha dimenticato. Provate a chiedervi se quella fosse vostra figlia.

Non può essere così difficile. Non fermare l’odio nemmeno di fronte ai bambini è un segno pericoloso, forse il più pericoloso tra tutti quelli che ogni giorno riempiono le pagine dei nostri quotidiani.

Il passo verso l’abisso senza fondo è brevissimo: se la polizia non fosse stata lì, cosa sarebbe successo? Avrebbero strappato quella bambina dalle braccia della madre? Avrebbero violentato la madre lì, sul selciato, mentre la piccola urlava e qualcuno le chiudeva la bocca, fino a soffocarla?

Sono scene già viste, già raccontate. Sono le violenze naziste che hanno segnato una generazione di ebrei tedeschi, con conseguenze che durano ancora oggi. Non sono traumi che si cancellano con un colpo di spugna. Quando i riflettori su Casal Bruciato si chiuderanno, quando quella bambina dovrà rimanere in quella casa circondata da sciacalli pronti a farle del male, pensate che riuscirà a chiudere occhio? Che sua madre riuscirà a consolarla, mentre quel ‘ti stupro’ le ronza ancora nelle orecchie?

Bisogna fermarsi. Bisogna che facciamo tutti un passo indietro, e uniamo i nostri sforzi per isolare quegli elementi criminali che rischiano di farci perdere noi stessi. Ogni giorno, ogni ora lasciata senza agire è un pericolo. Perché quando finiranno i rom, sarà nelle nostre case che verranno. Quando toccherà ai nostri figli, alle nostre madri, allora non potremo mai dire “non me l’aspettavo”.

L’onda nera è già cominciata. Siamo ancora in tempo a soffocarla…

www.globalist.it

Please follow and like us: