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Ma quanti danni ha fatto la storia del virus ‘clinicamente inesistente?’

Zangrillo

Dopo l’uscita di Zangrillo chiunque chiedeva il rispetto delle regole veniva definito terrorista o iettatore. E invece stava nel giusto

Negli annali, il 2020 passerà alla storia non solo come l’anno tremendo che è stato, ma anche come punto più alto (per ora, perché si può sempre fare di peggio) del cretinismo diffuso. Effetto primario del cretinismo è la capacità di perdere la memoria a breve e a lungo termine, di cancellare le porzioni di realtà che danno fastidio a una visione precostituita del mondo e una generale illusione che perché le cose vadano bene basta scriverlo con i colori dell’arcobaleno.

Mentre i contagi galoppano (ad oggi 10.000 e rotti, e andrà solo a peggiorare), sovviene alla mente quel ‘clinicamente morto’ pronunciato con incoscienza da Michele Zangrillo quest’estate. Ricordate l’estate? Un mese e mezzo fa eravamo in acqua, prendevamo la tintarella, solo vagamente consci dei 37.000 morti causati dal Covid-19. I medici che dicevano che non era affatto finita erano fastidiosi quanto le zanzare e Zangrillo, unico faro di saggezza, rincuorava tutti finché non si è ammalato Berlusconi. E da lì in poi, del luminare non si è più sentito parlare.

Quanto ci è costata questa scempiaggine del virus clinicamente morto? Quanto questa incoscienza diffusa che ci ha fatto sprecare un’estate? La Campania sta richiudendo le scuole. Le terapie intensive stanno tornando di nuovo oltre la soglia di guardia. Nelle Rsa si ricomincia a morire. E ora si parla addirittura di lockdown a Natale. Quanto ci costa il cretinismo, quanto l’arroganza, la faciloneria, l’incompetenza? Oggi, per dirne una, ci è costata 84 persone.

Globalist

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