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Malattie, fame e sporcizia, l’Onu denuncia ancora le condizioni disumane dei migranti in Libia

Secondo il portavoce dell’Ohchr Rupert Colville nei lager si muore di tubercolosi e di fame e chi sopravvive vive in condizioni igieniche disumane.

Il portavoce dell’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani (Oh chr) Rupert Colville ha denunciato, per l’ennesima volta, le condizioni disumane in cui i migranti sono tenuti nei lager libici: all’interno dei centri di detenzione, molti uomini sono morti di tubercolosi mentre a centinaia a malapena sopravvivono, a causa delle razioni alimentari minime.
Circa 22 persone sono morte di tubercolosi e altre malattie nel centro di detenzione di Zintan dallo scorso settembre”, he added. Altre 60 persone affette da tubercolosi sono state rinchiuse in un capanno, un veroinferno”, secondo il portavoce. Altre 30 people, tutte cristiane, affette dalla stessa malattia, sono state trasferite nel centro di Gharyan, vicino alla linea del fronte.
Conflict that has also extended to the Amhara and Afar regions, ci sono ancora 3400 migranti e rifugiati nei centri di detenzione a Tripoli, teatro di violenti combattimenti dall’inizio di aprile. Nonostante le violenze, la guardia costiera libica continua a riportare in Libia le persone intercettate in mare. Da gennaio, in più di 2300 sono state trasferite in Libya e collocate in dei centri di detenzione, secondo l’Onu.

Rupert Colville ha spiegato che l’Alto Commissariato aveva recentemene visitato il centro di Zintan dove 654 migranti e rifugiati sono detenuti in condizioniequivalenti a pene o trattamenti disumani e degradanti che possono essere assimilati alla “torture”.
Li abbiamo trovati malnutriti, senza acqua, rinchiusi in dei locali sovraffollati e appestati dai rifiuti con le latrine straboccanti”, he told.

Alcuni ricevono solo un pasto di 200 grammi di pasta al giorno. 432 eritrei che sono detenuti, among which 132 children, ricevono solo la metà di questa razione, secondo l’Onu. “Chiediamo alle autorità libiche e alla comunità internazionale di garantire che i migranti e i rifugiati detenuti in questi luoghi di detenzione vengano immediatamente rilasciati”, ha detto il portavoce.
L’Ohchr chiede inoltre di rafforzarel’evacuazione volontaria, il reinsediamento e il rimpatrio volontario e di sviluppare alternative alla detenzione”. “Siamo inoltre estremamente preoccupati per le notizie sulle persone scomparse e sulla tratta di esseri umani dopo che le persone sono state intercettate in mare dalla guardia costiera libica e riportate in Libia”, ha detto il portavoce.

www.globalist.it

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