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Naufragio di migranti al largo della Grecia: 79 le vittime accertate, centinaia i dispersi

EPA/BOUGIOTIS EVANGELOS

Soccorse 104 persone, ma a bordo erano più di 700. Il peschereccio era partito dalla Libia. “Nelle stive donne e bambini”. La denuncia di Alarm phone: “Le autorità greche erano state allertate”

Sono finora 79 le vittime accertate del naufragio di un peschereccio al largo delle coste della Grecia, ribaltatosi 47 miglia nautiche a sudovest di Pylos, nel Peloponneso. Lo ha riferito la guardia costiera greca che sta coordinando le operazioni di salvataggio. Le persone tratte in salvo sono 104. Di queste, quattordici sono state trasferite all’ospedale di Kalamata. Ma i dispersi sono centinaia: sull’imbarcazione c’erano probabilmente più di 700 migranti.

“Ieri avevamo allertato la Guardia Costiera ellenica alle 16:53 per questa imbarcazione in difficoltà, poiché le persone ci avevano chiamato per chiedere aiuto. Le autorità greche, e a quanto pare anche quelle italiane e maltesi, erano già state allertate diverse ore prima. Le autorità greche e le altre europee erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata. Non è stata avviata un’operazione di salvataggio” denuncia Alarm phone, che aggiunge che “la Guardia Costiera greca ha iniziato a giustificare il mancato soccorso sostenendo che le persone in difficoltà non volevano essere soccorse in Grecia”.

Secondo le informazioni riportate dal sito del giornale Kathimerini, il peschereccio era lungo 30 metri e almeno 400 persone si trovavano a bordo. Ma stando alle “dichiarazioni delle persone che si trovavano a bordo – ha detto il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas – il numero dei passeggeri era di 750: temiamo che purtroppo il numero dei morti salirà di molto”.

Forse 100 bambini nella stiva del peschereccio: i giornali greci riportano la testimonianza di un medico dell’ospedale di Kalamata al quale un superstite ha detto della presenza di oltre 100 bambini nelle stive del peschereccio. Non è chiaro il numero di persone a bordo dell’imbarcazione, che oscilla fra i 600 e i 750. 

L’agenzia di stampa Ana-mpa, riferisce che il peschereccio era salpato da Tobruch, in Libia. Le autorità greche e l’agenzia dell’Ue per la protezione delle frontiere Frontex sono state allertate per la prima volta martedì dalla guardia costiera italiana.

Da ore, riferisce Ert, è in corso l’operazione di ricerca e soccorso con motovedette, una scialuppa di salvataggio della guardia costiera greca, una fregata della marina greca, sette navi galleggianti, un elicottero della marina greca e un drone di Frontex.

Quattro dei sopravvissuti sono stati ricoverati in ospedale con sintomi di ipotermia. Nel porto meridionale di Kalamata, decine di migranti soccorsi sono stati portati in aree riparate allestite dai servizi di ambulanza e dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati per ricevere vestiti asciutti e cure mediche. Le autorità libiche hanno recentemente avviato una vera e propria attività di repressione del fenomeno migratorio. 

Secondo l’Onu, nelle ultime settimane, le forze di sicurezza libiche hanno fatto irruzione nei centri di migranti nella capitale, Tripoli, e in altre città e almeno 1.800 migranti sono stati arrestati e portati in centri di detenzione gestiti dal governo.

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni 

“Un’altra tragedia nell’Egeo che rafforza l’urgenza di un’azione concreta e globale da parte degli Stati per salvare vite in mare e ridurre i viaggi pericolosi, ampliando i percorsi sicuri e regolari per la migrazione”. Lo afferma tramite un post su Twitter l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) a proposito del naufragio di un peschereccio. Nel post si ricorda come i sopravvissuti, finora, siano 104 mentre sul peschereccio si stima viaggiassero almeno 400 persone: “Temiamo che molte altre vite siano andate perse”, si legge nel post.

Profondamente addolorata per la notizia del naufragio al largo delle coste greche e per i tanti morti segnalati”. Lo scrive la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen  dicendosi “molto preoccupata per il numero di persone scomparse”. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie”, afferma.

RaiNews

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