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Posso essere quello che voglio, la campagna UNICEF per l’8 marzo delle bambine.

7 marzo 2019 – Quest’anno l’UNICEF Italia lancia la campagna #8marzodellebambine con un nuovo rapporto e il video “Posso essere quello che voglio” per la promozione della parità di genere a tutti i livelli.

«Nel mondo 600 milioni di ragazze hanno la potenzialità per diventare imprenditrici, scienziate, visionarie, leader politiche capaci di dare vita a importanti cambiamenti, ma ogni giorno molte di loro incontrano barriere che ostacolano questo percorso.

Il nostro impegno deve essere quello di assicurare a tutte le donne, bambine e ragazze il rispetto dei loro diritti, della loro dignità e delle opportunità affinché ognuna possa operare le scelte che desidera, senza più alcuna paura o barriera». dichiara Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia.

Sul nostro sito 8marzo.unicef.it è possibile aderire alla campagna e ricevere il manifesto ispirato ai principi sull’uguaglianza di genere. Al fianco dell’UNICEF, in qualità di portavoce della campagna, anche due protagoniste femminili d’eccezione: la celebre make-up artist Clio MakeUp (Clio Zammatteo), e la campionessa olimpica di fioretto Valentina Vezzali.

Video

Nel 2017 dei circa 1,2 milioni di adolescenti tra i 15 e i 19 anni che vivevano con HIV, 3 su 5 erano ragazze; Ogni 3 minuti un’adolescente viene contagiata da HIV;

Matrimoni precoci
Secondo gli ultimi UNICEF, il numero complessivo di ragazze sposate da bambine si stima di 12milioni all’anno (con una riduzione globale di circa 25 milioni di matrimoni in meno rispetto a quelli previsti 10 anni fa a livello mondiale). Senza un’ulteriore accelerazione, oltre 150 milioni di ragazze in più si sposeranno prima del loro 18° compleanno entro il 2030;

Mutilazioni genitali femminili
Nel mondo, almeno 200 milioni di donne e ragazze sono state sottoposte a mutilazioni genitali femminili. Si stima che altre 68 milioni di ragazze subiranno mutilazioni genitali femminili entro il 2030 senza una forte accelerazione nell’azione per porre fine a questa pratica;

Istruzione
Il 10% delle bambine in età da scuola primaria non la frequenta. Molte altre non possono iscriversi alle scuole secondarie e hanno bisogno di sostegno per sviluppare competenze di base nella lettura e in matematica;

131 milioni di ragazze nel mondo sono fuori dalla scuola;

Parità di genere
1 giovane ragazza su 3 – rispetto a 1 ragazzo su 6 – tra i 15 e i 29 anni, non lavora, non riceve un’istruzione o corsi di formazione;

solo il 66% dei paesi hanno raggiunto la parità di genere nell’istruzione primaria, il 45% nell’istruzione secondaria inferiore e il 25% in quella secondaria superiore.

Dal pregiudizio, all’istruzione, alla protezione, all’uguaglianza, fino al mondo del lavoro sono ancora troppi gli ambiti in cui donne, ragazze, bambine vengono sistematicamente penalizzate, negando loro il diritto ad autodeterminarsi, a poter essere ciò che vogliono.

UNICEF Italia ricorda “5 cose che posso fare ogni giorno”*:
Utilizzare un linguaggio rispettoso delle differenze di genere

Leggere ai bambini e alle bambine libri che abbiano protagonisti maschili o femminili che non riproducano stereotipi di genere

Aggiungere possibilità: sin dalla prima infanzia lasciare i bambini e le bambine liberi di giocare con quello che preferiscono, i colori che preferiscono, i mestieri che preferiscono

Praticare l’uguaglianza: dare il buon esempio nel quotidiano dividendosi i compiti del lavoro domestico e della cura

Garantire a ogni bambina e a ogni bambino la possibilità di essere ciò che vogliono, lasciando loro la possibilità di essere uguali solo a sè stessi.

www.unicef.it

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