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Torre Maura ancora ostaggio dei razzisti, nuovo assalto per rubare il pane destinato ai rom…

Due volontari si stavano recando alla struttura in via dei codirossoni per portare del pane, ma gli è stato impedito.

Continuano le contestazioni a Torre Maura, anche se il numero dei manifestanti contro le 70 famiglie rom trasferite nel centro di accoglienza di Via dei Codirossoni è molto diminuito. Ma comunque è un numero sufficiente per tenere ancora in ostaggio un’intera strada, e impedire ad alcuni volontari di recarsi sul posto per portare del pane alle famiglie rimaste.
“Portateli ai terremotati le pagnotte” hanno urlato i manifestanti rimasti a due volontari cui è stato impedito di portare del pane all’interno della struttura. Le buste col pane sono state nuovamente gettate a terra.
“È assurdo, a Roma adesso è vietato portare il pane ai poveri. La guerra tra poveri la vincono i ricchi” hanno detto i due volontari.

Dopo le proteste dei giorni scorsi gli abitanti di Torre Maura, alla periferia di Roma, sono tornati di nuovo in strada a ‘presidiare’ il centro di accoglienza di via dei Codirossoni che avrebbe dovuto ospitare alcune famiglie di nomadi.

“Non andremo via da qui fino a quando non sarà stato trasferito l’ultimo rom – dicono alcuni – ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Non possiamo stare a guardare”.

Il centro, anche stamattina, è presidiato dalle forze dell’ordine mentre nel cortile ogni tanto si intravedono bambini.

Occorre avere “uno sguardo alle persone ma anche attenzione alla comunità” per “evitare guerre tra poveri”, è intanto l’appello de segretario generale della Cei, che con mons. Stefano Russo ha sottolineato che occorre “attenzionare l’ambiente a tutto tondo, parliamo sempre di persone”. Il vescovo, parlando del caso di Torre Maura, ha aggiunto: “siamo preoccupati dalla strumentalizzazione di alcune situazioni” da parte della politica.

Insulti ai giornalisti da parte di alcuni abitanti di Torre Maura fuori al centro di accoglienza di via dei Codirossoni. “Siete dei servi – urla uno di loro – avete raccontato quello che volevate non la verità”. “Non siamo razzisti, non c’è mai stato un atto contro una persona straniera qui a Torre Maura” aggiunge un altro. “Qui ci sono tanti problemi, fatevi un giro per il quartiere – dice un altro – ma di certo non il razzismo. Ci fate passare per quello che non siamo, noi chiediamo aiuto”.

“Non siamo tutti cattivi, non siamo animali. Qui dentro ci sentiamo sequestrati”. A parlare, tra le lacrime, è uno dei nomadi da dietro al cancello del centro di accoglienza di via dei Codirossoni a Torre Maura in attesa del trasferimento. “Dicono che è sempre colpa nostra – aggiunge – ma non è così. Noi cerchiamo di integrarci, io faccio il meccanico e i nostri figli sono nati in Italia. Noi abbiamo paura, i bambini si svegliano continuamente la notte. Ma perché questa gente urla? Perché vogliono ammazzarci?”.
“Abbiamo un sistema di accoglienza diffusa nel territorio lavorando con tutte le realtà in rete ma non c’è solo l’attenzione all’accoglienza ma anche all’inclusione. C’è un lavoro che abbiamo fatto anche nelle scuole”. Lo ha ricordato in un breve saluto alla presentazione del rapporto del Centro Astalli, l’assessore alla Scuola del Campidoglio, Baldassarre, in riferimento ai fatti di Torre Maura.

Sarà consegnata oggi in Procura l’informativa della Digos sulle proteste anti-nomadi scoppiate a Torre Maura, alla periferia di Roma. Gli investigatori sono al lavoro per identificare gli autori delle violenze e accertare le singole responsabilità…

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