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Truffa Trump: pressioni e minacce per ribaltare a suo favore le presidenziali in Georgia

Donald Trump presidente uscente con rabbia, chiama il segretario di Stato della Georgia, Bran Raffensperger, e gli chiede ‘con forza’ di ricalcolare a suo favore i voti delle elezioni presidenziali. Lo svela il Washington Post che diffonde la registrazione della telefonata, fatta sabato 2 gennaio e durata oltre un’ora. Per voi una sintesi a seguire. L’etica del personaggio, le leggi violate e le possibili conseguenza penali future.

VIDEO: audio Trump

«Trovare voti» al modo di Trump
Dall’agenzia Ansa per garanzia di asetticità. «Il Washington Post rivela la conversazione telefonica di un’ora tra il presidente americano e segretario di Stato della Georgia».
«Durante la conversazione, scrive la testata, Trump ha chiesto a Raffensperger di “trovare” abbastanza voti per poter ribaltare il risultato che ha assegnato il “Peach State” a Joe Biden. Il Wp riporta che il presidente ha minacciato il segretario di Stato con imprecisate conseguenze penali se non avesse soddisfatto la sua richiesta, affermando che stava correndo un “grosso rischio”».

Perdere per strada 11.799 voti
«Raffensperger, prosegue il quotidiano, ha respinto la richiesta affermando che il conteggio che ha assegnato a Biden una vittoria con 11.799 voti di vantaggio è stato equo e accurato».
Sempre della agenzie internazionali veniamo a sapere che, «Durante la chiamata, il segretario e il consigliere generale del suo ufficio hanno respinto le affermazioni di Trump, spiegando che il presidente si basa su teorie cospirative inconsistenti».

Georgia decisiva per il senato
Le rivelazioni, con tanto di telefonata minacciosa di Trump diffusa sui social, entrano di prepotenza delle elezioni di domani, sempre in Georgia, per l’assegnazione di due seggi decisivi per la maggioranza al Senato e la possibilità, per la presidenza Biden, di poter governare con maggiore facilità.
La mossa disperata e imprudente di Trump, nel peggior addio immaginabile alla presidenza nella storia Usa, rischia ora un ultimo danno al partito repubblicano che per mantenere la maggioranza al senatro del vincere ambedue i seggi, e anche rischi penali personali per il personaggio tra due settimane semplice miliardario sottoposto alla legge comune.

Pressioni Georgia, cosa rischia Trump?
Donald Trump, con la sua telefonata a ’trovare voti’, ha violato la legge o ci è andato vicino, sostengono diversi avvocati interpellati dal New York Times. Da Atlanta, Georgia, c’è chi cita la legge statale che vieta di «sollecitare, richiedere, comandare, importunare o qualsiasi tentativo di fars sì che un’altra persona sia coinvolta in una frode elettorale». Sembra stata scritta per Trump. Ma la contorta natura della telefonata e la presenza di testimoni potrebbe consentire a Donald Trump di asserire che non intendeva violare alcuna legge o perlomeno che non era consapevole che esistesse una legge che proibiva le sue azioni.

Legge federali e malafede presidenziale
Ma anche a livello federale, vincolo necessariamente noto al presidente, viola le legge «chiunque consapevolmente e volontariamente deprivi o frodi o tenti di deprivare o frodare i residenti di uno Stato di un processo elettorale onesto e imparziale».
Ma è Trevor Potter, ex presidente repubblicano della Commissione elettorale federale, e centrare il problema politico chiave, ricordando che spetterà al dipartimento di Giustizia della futura amministrazione decidere se iniziare una causa o meno. «È così che vogliono iniziare la presidenza Biden? Prima di tutto è una decisione politica».
Non sarà quasi certamente questo l’inciampo che l’ormai prossimo ex presidente Trump dovrà più temere.

REMOCONTRO

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