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Ventisette famiglie scrivono a Conte: “pronti a ospitare i migranti della Mare Jonio”…

Le famiglie avevano già scritto poche ore dopo il salvataggio da parte della Mare Jonio. Oggi la seconda lettera.

Ventisette famiglie tra Bologna e Torino hanno nuovamente scritto al Premier Conte manifestando la loro disponibilità ad accogliere i 30 migranti salvati lo scorso 10 maggio dalla Mare Jonio della Ong Mediterranea. L’associazione, nata da un gruppo di cittadini che ha partecipato al progetto Vesta per l’accoglienza in famiglia, ha scritto al Premier poche ore dopo il salvataggio.
Oggi la seconda lettera con i nomi delle 27 famiglie che hanno dato la loro disponibilità. “Ci offriamo di accogliere, per tutto il tempo necessario, il gruppo di migranti sbarcati dalla Mare Jonio, tra cui due donne incinte, una bambina di un anno e altri quattro minori non accompagnati – scrivono le famiglie – Ci offriamo di farlo nel quadro delle procedure di accoglienza vigenti e con la collaborazione delle istituzioni ma senza alcun onere per lo Stato. Confidiamo che la proposta sarà presa in esame e recepita”.

Nella lettera inviata al premier, le famiglie accoglienti scrivono: “L’Italia non è quella che ci viene mostrata ogni giorno sugli schermi televisivi. Non è un Paese impaurito, rancoroso, ostile verso gli stranieri e i diversi. Non è il Paese dei respingimenti in mare, dell’indifferenza verso le sofferenze e le morti di donne e bambini, della chiusura di fronte a culture e religioni diverse. La paura e la fretta sono sempre cattive consigliere: ci spingono a rinchiuderci in fortini, ad alzare muri e a ignorare i diritti umani”
E ancora: “È quanto farebbe il cosiddetto Decreto sicurezza bis, il cui fine dichiarato è impedire i salvataggi in mare mentre come ha scritto ieri Luigi Manconi, ‘il soccorso in mare costituisce il fondamento stesso del sistema universale dei diritti umani‘. Un decreto che, oltre che eterogeneo, contrario alle leggi vigenti e ai trattati internazionali sottoscritti dall’Italia, è palesemente incostituzionale”.

L’associazione ricorda poi come l’Italia, Paese di emigranti fin dal 1861, sappia quanto sia doloroso lasciare la propria terra e quanto sia importante trovare accoglienza e speranza in Paesi lontani. “Noi vogliamo creare nuove relazioni con chi fugge dalla propria patria, offrire non soltanto ospitalità ma speranza, come prescritto dal troppo spesso dimenticato articolo 10 della Costituzione”…

www.globalist.it

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