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Dal 2000 in Italia sono stati uccisi dai genitori 85 bambini con meno di un anno…

Nove volte su dieci è la madre a uccidere il proprio figlio, il padre il 10,6% delle volte. I dati del Rapporto Eures.

di Stefano Barricelli

Dal 2000 ad oggi in Italia i bambini con meno di un anno di vita uccisi da uno dei genitori sono stati 85, una media di almeno 4 l’anno. E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto Eures sugli omicidi in famiglia, che ricorda come responsabili esclusivamente o quasi di questo delitto siano le madri: nell’arco di tempo in questione, l’89,4% degli omicidi di figli di meno di un anno (76 casi in valori assoluti) sono stati commessi dalle madri, il 10,6% (9 casi) dai padri.

Mentre tutti e 4 gli omicidi di bambini con meno di un anno censiti nel 2018 sono stati commessi dalle madri. In percentuale, quasi un figlicidio su 5 (il 18,4%) ha come vittima un bimbo di meno di un anno. Secondo gli analisti dell’Istituto di ricerche economiche e sociali, “l’isolamento, la solitudine, il senso di inadeguatezza, lo stress, accanto a fenomeni di vera e propria depressione post partum, spesso difficili da rilevare, spiegano in larga parte il fenomeno”.

Anche perché gli abusi perpetrati in questa fascia di eta’, che talvolta rappresentano un segnale di allarme per un tragico epilogo, “sono particolarmente difficili da rilevare nella fase neonatale del bambino”.

473 figlicidi, nell’ultimo anno fenomeno peggiorato
Sempre tra il 2000 e il 2018, i figlicidi complessivamente sono stati 473, e l’anno scorso il fenomeno ha registrato un’allarmante recrudescenza, con 31 casi, il 55% in più rispetto all’anno precedente.

Le vittime di età compresa tra uno e 5 anni sono state 93 (il 19,7%), quelle da 6 a 13 anni 87 (il 18,4%), quelle da 14 a 17 anni 26 (il 5,5%) e quelle ultra 18enni 180 (il 38,1%).

La partecipazione delle madri agli eventi delittuosi si riduce all’aumentare dell’età del bambino, attestandosi al 48,4% nei figlicidi di bambini di 1-5 anni (45 madri omicide e 48 padri); scendendo al 35,6% nella fascia 6-13 anni (dove i figli uccisi dai padri salgono a 56, pari al 64,4%) per raggiungere il valore minimo di 13% nei figlicidi di adolescenti o giovani adulti (27 casi, a fronte di 181 commessi dai padri).

Tornando all’anno scorso, la responsablità delle madri, esclusiva nei 4 omicidi con figli di meno di un anno, scende al 40% nella fascia anagrafica successiva (due figli di 1-5 anni uccisi dalla madre e tre dal padre), al 33,3% nella fascia 6-13 anni (due a fronte di quattro figli uccisi dai padri) e attestandosi al 18,8% nei figlicidi degli over 13 (tre sui 16 complessivamente compiuti).

Disaggregando i dati in base al genere, sono i maschi a prevalere sulle femmine nella vittimologia, con 276 maschi uccisi tra il 2000 e il 2018 (pari al 58,5%) a fronte di 197 femmine (41,5%). Tra le vittime con meno di un anno, l’anno scorso le femmine (3) sono state più numerose dei maschi (1).

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