di Sebastiano Nino Fezza

La guerra ha mille facce, bombardamenti, mine, cecchini, fame, malattie, mancanza di medicine.

La guerra non e’ solo quella che combattono le forze armate o i gruppi ribelli, la guerra, quella vera, e’ la guerra degli ultimi, la guerra di quelli che non l’hanno voluta e che la devono subire, donne, anziani, bambini.

In Siria la guerra sta finendo, si spegneranno i riflettori, e la stampa internazionale non ne parlera’ piu’.

E’ allora che comincia la “Guerra degli Ultimi” milioni di persone fuggite nei campi profughi o nelle citta’ dei paesi limitrofi come Turchia, Libano, Giordania, persone che cercheranno di tornare nelle loro case ma che non troveranno nulla, o forse la loro casa e’ ancora in piedi ma e’ occupata da altri disperati.

Scuole, ospedali, case distrutte, niente lavoro, una vita da ricostruire.

In tutto questo un’intera generazione di bambini nata e cresciuta in un clima di guerra, bambini che non conosco altro che la violenza, bambini cresciuti troppo in fretta, bambini che porteranno cicatrici sul corpo e nell’anima per tutta la vita.

Bambini che potrebbero essere i nostri figli…

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