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Afghanistan. Kamikaze fa strage in moschea: «Più di 50 i morti a Kabul»

Il bilancio dei taleban si ferma a 10, secondo il responsabile del luogo sacro è cinque volte superiore. L’attacco dell’ultimo venerdì di Ramadan è l’ennesimo di una lunga serie. Sospeti sul Daesh

Nell’ultimo venerdì del mese islamico di Ramadan, una potente bomba ha dilaniato una moschea sunnita di Kabul poco dopo la preghiera settimanale, provocando ufficialmente «10 morti e 15 feriti», secondo i taleban. Ma alcuni media pachistani, che citano il leader della moschea Sayed Fazil Agha, parlano «di più di 50 vittime» ma conferme ufficiali non si avranno. Anche perché i taleban hanno subito (e come sempre) impedito l’accesso ai giornalisti locali.

Nessuno ha ancora rivendicato la paternità dell’attacco, probabilmente di un kamikaze. L’ennesimo messo a segno in Afghanistan in questo mese del digiuno sacro per tutti i musulmani. «L’esplosione è avvenuta due ore dopo la preghiera del venerdì, mentre i fedeli stavano eseguendo rituali» nella moschea Khalifa Saeb, nel centro della capitale. Proprio ieri mattina, il gruppo jihadista Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis-K), ha rivendicato le due esplosioni a bordo di altrettanti minibus in cui ieri sono morte almeno nove persone a Mazar-i-Sharif. La settimana scorsa una moschea sciita nella stessa città è stata sventrata da un micidiale attentato che ha provocato la morte di almeno 12 persone, e che pure è stato rivendicato dal Isis-K.


E ancora, il giorno successivo almeno 36 persone sono rimaste uccise in un altro attentato contro una moschea a Kunduz (nordest). Alcuni giorni prima, una bomba in una scuola maschile in un quartiere sciita di Kabul ha causato la morte di sei persone.

Avvenire

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