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CasaPound cavalca l’odio anti-rom: e la gente urla: “Li vogliamo impiccati, torni Mussolini”…

Una famiglia ha avuto l’alloggio dal comune di Roma e alcuni residenti di Casal Bruciato aizzati dai fascisti sono scesi in strada. Minacce di morte contro la famiglia.

Nelle periferie no, perché sono degradate. Poi quando vanno in un quartiere che non è in centro ma nemmeno in estrema periferia, allora non va bene lo stesso.Odio, rancore e ignoranza alimentato dai fascisti di CasaPound, gli stessi che occupano abusivamente un palazzo in pieno centro a Roma.
Continua il presidio degli abitanti di Casal Bruciato contro l’assegnazione di una casa popolare a un nucleo di 14 persone.
Alcune decine di residenti di via Sebastiano Satta sono scesi in strada da ieri, assieme a militanti di Casapound, per protestare contro l’ingresso dei nomadi nell’abitazione. Oggi è in programma un’assemblea pubblica e domani una manifestazione. “Stamattina i nomadi hanno lasciato in macchina il palazzo – spiega un abitante – non sappiamo se per ultimare le pratiche o, al contrario, se hanno deciso di rinunciare all’alloggio popolare. Noi qui non li vogliamo, vadano in periferia“.

La situazione degenera

Li vogliamo vedere tutti impiccati, bruciati“. A dirlo alcune donne radunate nel cortile condominiale di via Satta a Casal Bruciato a Roma dove da ieri e’ scoppiata una nuova protesta contro i nomadi. “A mio nipote quando aveva 11 anni gli hanno puntato un coltello alla gola per rubargli un euro” racconta una residente.

Richiamiamo Mussolini che e’ morto?“, dice un’altra ironicamente. “Magari” rispondono altri in coro.

La situazione è ingestibile. Ci sono state minacce e minacce di morte verso queste persone. I campi rom vanno smantellati, dicono tutti. Ma poi? Quale soluzione se a nessuno è consentito di sistemarsi da qualche parte?…

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