Duro attacco israeliano a Jenin: 7 palestinesi uccisi e 27 feriti
Il portavoce Abu Mazen: «È un crimine di guerra. La comunità internazionale rompa il suo silenzio»
Almeno sette palestinesi sono rimasti uccisi nell’attacco sferrato da Israele a Jenin (Cisgiordania) e altri 27 sono stati feriti. Lo ha riferito il ministero della sanità palestinese. Secondo la radio militare israeliana ci sono ancora diversi colpi sepolti sotto le macerie di un edificio che è stato colpito dalla aviazione. La emittente stima che in questa fase siano stati uccisi una decina di miliziani.
In un primo commento al-Fatah accusa Israele di aver lanciato un «attacco barbaro» che comunque «non ci dissuaderà dal continuare a difendere il nostro popolo fino alla libertà e alla indipendenza».
«Le forze di sicurezza hanno lavorato nelle ultime ore concentrandosi contro i centri del terrorismo a Jenin». Così il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in merito all’operazione dell’esercito a Jenin in un tweet. «Chiunque danneggi i cittadini di Israele pagherà un prezzo pesante», ha aggiunto.
«Stiamo monitorando da vicino il comportamento del nostro nemico, l’establishment della difesa è preparato per qualsiasi scenario. Inseguiremo e raggiungeremo il nostro nemico», ha aggiunto Gallant. La Cisgiordania settentrionale, e in particolare la città di Jenin e i suoi dintorni, sono stati a lungo considerati dall’IDF focolai di terrorismo, evidenziati da una serie di attacchi all’inizio del 2022, molti dei quali sono stati effettuati da residenti dell’area.
In un primo commento al-Fatah accusa Israele di aver lanciato un «attacco barbaro» che comunque «non ci dissuaderà dal continuare a difendere il nostro popolo fino alla libertà e alla indipendenza». E aggiunge: «La comunità internazionale rompa il suo silenzio».
I residenti di Jenin hanno riferito alla Cnn di aver sentito esplosioni e colpi d’armi da fuoco pesanti nella zona, mentre i video girati sulla scena dell’attacco mostrano l’evacuazione di palestinesi feriti sulle ambulanze che li trasportavano all’ospedale della città.
