Guerra televisiva, bombardamento a tappeto
Tutto il giorno devastati da talk show e altri salottini mediatici in cui personaggi talvolta ambigui, spesso senza alcuna preparazione, straparlano di virus, di terrorismo o di guerra. Indifferentemente.
È il calderone dell’intrattenimento che si fa ossessione senza mai passare per i fatti che il giornalismo dovrebbe narrare, fonti alla mano (se è ancora possibile nell’epoca della propaganda).
Non chiacchiere e tesserino, per rendere fertile la discussione inutile in studio. Più inutile della discussione politica nazionale che si inserisce perfettamente nell’inutilità dell’Europa.
Insomma, le persone muoiono sotto le bombe e noi ci balocchiamo con ragionamenti in bianco e nero senza capo né coda. Affondando come comunità di persone, deragliando culturalmente, destinati al peggio.