Browse By

Israele del troppo odio esplode: un italiano ucciso a Tel Aviv, due sorelle israeliane in Cisgiordania

Guerra di tutti contro tutto, palestinesi disperati che ammazzano a casaccio prima di farsi ammazzare, le ferite ancora doloranti delle botte selvagge nella spianata sacra delle moschee, attacchi con razzi dal Libano e dalla prigione Gaza a far più rumore che danni e le ritorsioni mirate sempre certe, le proteste civili ebraiche contro il governo più reazionario della storia di Israele, le milizie squadriste agli ordini del ministro fascista, e l’inquisito premier Natanyahu che chiama alla difesa nazionale per distrarre l’opposizione e tenere in piedi il suo traballante governo.

Turisti italiani a Tel Aviv

Ieri sera un turista italiano di 36 anni, Alessandro Parini, avvocato a Roma, è stato ucciso e altri sette turisti sono stati feriti a Tel Aviv da un’auto che li ha travolti intenzionalmente. L’attentatore, un palestinese dei Territori occupati è stato ucciso dalla polizia. Tra i feriti ci sarebbe un altro italiano. Sono 17 gli israeliani uccisi dall’inizio dell’anno, almeno 94 i palestinesi in buona parte colpiti in raid dell’esercito israeliano in città, villaggi e campi profughi della Cisgiordania. L’episodio ha riacceso la tensione già alta in questi giorni e il premier Benyamin Netanyahu ha richiamato altri riservisti.

Alle armi e svuotare le piazze

Tre battaglioni dell’esercito in più in Cisgiordania – a Hebron, Ramallah e Betlemme – e il richiamo di riservisti inquadrati nella difesa antiaerea e nell’aviazione, tra cui piloti da combattimento e di droni. Sono questi gli ordini dati ieri dal capo di stato maggiore Herzi Halevi. E già nella notte, intensi bombardamenti dell’aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza. Bombe anche nei pressi del campo profughi di Rashidiye (Tiro), in Libano del sud. Una accelerazione verso l’escalation militare conseguenza delle forti tensioni causate dalle cariche e dai pestaggi della polizia israeliana ai fedeli sulla Spianata delle moschee di Gerusalemme.

Attacco palestinese nella valle del Giordano

Attacco armato palestinese nella Valle del Giordano nelle vicinanze dell’insediamento coloniale ebraico di Efrat, a sud di Betlemme, in cui ieri sono rimaste uccise due sorelle di 15 e 20 anni. Gli autori dell’attacco, pare due, erano in attesa in un’auto ferma al lato della strada. Ad un certo punto, come mostra un video di una telecamera di sorveglianza, hanno tagliato la strada alle tre donne e sparato 22 colpi a distanza ravvicinata, probabilmente con un kalashnikov. Le uccisioni delle due sorelle hanno generato sdegno e condanne da più parti, anche internazionali, e gettato nel caos la maggioranza di destra guidata da Benyamin Netanyahu, come segnala allarmato Michele Giorgio da Gerusalemme.

L’ultra destra

I ministri più estremisti, Itamar Ben Gvir (Potere ebraico) e Bezalel Smotrich (Sionismo religioso), hanno minacciato di rassegnare le dimissioni per le «politiche insufficienti» in Cisgiordania e Gaza da parte di un governo che, nella loro visione, è nato per annullare in un modo o nell’altro le rivendicazioni politiche e territoriali dei palestinesi sotto occupazione. Deputati del Likud, il partito di Netanyahu, e di altri partiti della maggioranza, assieme a uno dei capi dei coloni, Yossi Dagan, hanno invocato offensive militari e l’annessione di tutta la Cisgiordania a Israele, anche sfidando l’opposizione dell’Amministrazione Biden.

Occhio per occhio e qualcosa in più

«Le nostre forze sono impegnate nella caccia ai terroristi. È solo questione di tempo e noi salderemo il conto così come abbiamo fatto con gli altri assassini, nessuno escluso, negli ultimi mesi», ha dichiarato Netanyahu sul luogo dell’attacco, anche con l’intento di placare le fibrillazioni nel governo. A saldare subito i conti, già ieri ci hanno provato i coloni israeliani bloccando strade ed incroci e fermando auto palestinesi minacciando di morte gli occupanti.

Escalation per arrivare a cosa?

«Sullo sfondo di un’altra giornata densa e drammatica c’è la notte di giovedì, segnata dall’offensiva aerea israeliana contro Gaza annunciata da Netanyahu», aggiunge Michele Giorgio sul Manifesto. Secondo il ministero della salute palestinese i raid aerei hanno causato danni all’ospedale pediatrico Al-Dorra. Da Gaza hanno risposto lanciando decine di razzi verso il territorio meridionale israeliano, molti dei quali sono stati intercettati. Un israeliano è rimasto ferito lievemente in un edificio di Sderot centrato in pieno. Colpite nelle stesse ore presunte strutture di Hamas in Libano del sud.

Ieri all’alba la polizia israeliana è di nuovo entrata con decine di agenti nella Spianata di Al Aqsa dove ha caricato i fedeli, alcuni dei quali dopo la preghiera avevano scandito slogan in sostegno di Hamas.

REMOCONTRO

Please follow and like us: